Xiaomi SU7, dopo il grande successo la sua produzione raddoppierà

Dario Marchetti Autore
L’obiettivo dei 300mila esemplari prodotti nell’anno appena iniziato è stato indicato dal suo CEO, Lei Jun
Xiaomi SU7

L’incursione di Xiaomi nella costruzione di automobili si è rivelata alla stregua di un vero e proprio colpo di scena. Nota per la produzione di ottimi smartphone, l’azienda cinese ha pensato bene di allargare i propri interessi in un settore che sta vivendo un momento molto particolare. E probabilmente, nessuno si aspettava un risultato come quello conseguito con il suo SU7, un modello che è riuscito letteralmente a sfondare, facendo leva su un mix tra tecnologia, autonomia e convenienza in termini di prezzo. Un successo, quello conseguito nel 2024, che verrà sicuramente confermato e consolidato nell’anno appena iniziato.

Xiaomi SU7 si appresta a raddoppiare

Il 2024 si chiuderà con un grande risultato per Xiaomi. Il suo primo modello, infatti, è riuscito a conseguire oltre 135mila vendite. Per capire meglio i contorni del successo in atto, occorre ricordare che in un primo momento l’obiettivo prefissato era di 70mila esemplari, poi ritoccato a 120mila. Ben presto il dato si è rivelato sottostimato, obbligando l’azienda a indicare in 130mila i modelli che sarebbero stati collocati sul mercato. Il dato definitivo, quindi, è andato oltre ogni più rosea aspettativa.

Xiaomi SU7

Com’è noto, però, l’appetito vien mangiando. E Xiaomi conferma il proverbio, per bocca del suo amministratore delegato Lei Jun. Il numero uno della casa, infatti, dando la notizia sulle consegne effettuate, ha dichiarato che l’obiettivo per il 2025 è di 300mila vendite.

Il nuovo obiettivo è subordinato al completamento da parte di Xiaomi della seconda fase del suo impianto di produzione, un edificio separato situato a circa un isolato di distanza dall’impianto della prima fase. Il suo completamento, previsto per il prossimo mese di giugno, dovrebbe apportare una maggiore capacità produttiva pari a 150mila unità. Quelli che mancano sarebbero ottenuti tramite un ampliamento del primo sito produttivo.

Un record dopo l’altro

All’inizio di quest’anno, Xiaomi ha battuto un record detenuto in precedenza da Tesla. Lo ha fatto costruendo il suo SU7 numero 100.000 ad appena 230 giorni dall’inizio della produzione della berlina. Anche in questo caso il raffronto con il dato relativo a Tesla è eloquente, considerato come l’azienda di Elon Musk ne abbia impiegati 464 per la sua Model 3. E per arrivare a 300mila unità prodotte, sono stati necessari tre anni. Se Xiaomi tenesse fede, e non ci sono molti motivi per dubitarne, al proclama di Lei Jun, si tratterebbe di un risultato straordinario.

Occorre poi sottolineare che se 135mila unità in un anno non sarebbero di norma da considerare tali, lo diventano per un’azienda che ha sfornato la sua prima auto di serie solo 13 mesi fa. Tanto da costringere le case cinesi che vanno per la maggiore, a partire da BYD, Nio e Xpeng, a osservarne con una certa preoccupazione le mosse.

Se Xiaomi dovesse proseguire sui ritmi assunti con SU7, infatti, potrebbe iniziare a catturare quote di mercato che sono sempre più importanti nell’ottica della guerra commerciale in atto lungo il territorio cinese. Considerato talmente importante da spingere gli attori della competizione a varare una politica dei prezzi sempre più aggressiva.

Xiaomi SU7 arriverà su altri mercati?

Lei Jun, in passato, ha dichiarato l’intenzione da parte di Xiaomi di vendere il suo SU7 in altri mercati. La condizione per poterlo fare, era però rappresentata dalla messa a punto di una gamma più ampia di veicoli da poter proporre alla clientela.

Xiaomi SU7

In tal senso sono già trapelate le prime indiscrezioni sulla messa in lavorazione di un modello destinato a competere con la Model Y. Il suo lancio è previsto già per il 2025 e resta solo da capire se questo basterà per iniziare ad accarezzare l’idea di un’espansione all’estero.

Passare da 135mila a 300mila unità prodotte è però impresa molto complicata. Per riuscirci occorre che si vadano ad allineare domanda, capacità produttiva e affidabilità. Ove ciò accadesse, però, per Tesla e BYD la competizione inizierebbe a farsi molto dura.

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