Xiaomi SU7 Ultra Xiaomi SU7 Ultra

Xiaomi, il test per dimostrare la resistenza agli urti delle batterie montate sulle sue auto elettriche è sorprendente

L’esperimento è stato condotto dal suo CEO, Lei Jun, su una Xiaomi SU7 Ultra per poi essere postato su YouTube

La sicurezza delle batterie destinate ad alimentare le auto elettriche è un tema sempre più dibattuto. A rendere necessaria la discussione sono i tanti episodi accaduti nel corso degli ultimi mesi, in particolare gli incendi che hanno impressionato l’opinione pubblica e spinto i legislatori, soprattutto in Corea del SUd, a cercare di porre argine al loro ripetersi.

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Non ci sono solo gli incendi più o meno spontanei, però, a preoccupare i consumatori. Occorre infatti sottolineare che un incidente può causare la rottura del componente, con conseguente reazione chimica piuttosto spiacevole e, soprattutto, difficile da estinguere. Da qui ne consegue l’importanza di curare un aspetto come la resistenza delle batterie elettriche agli urti. E su questo fronte, è da registrare la dimostrazione pubblica escogitata da Lei Jun, CEO di Xiaomi, per convincere l’opinione pubblica sulla bontà dei materiali usati al fine di rivestire la batteria della sua SU7 Ultra.

Il test sulla resistenza della batteria della SU7 Ultra è realmente sorprendente

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La maggior parte dei produttori di veicoli al fine di simulare incidenti e situazioni reali sulla strada ricorre ai tradizionali crash test. Xiaomi, però, ha deciso di fare le cose ancora più in grande e il suo amministratore delegato, Lei Jun, ha deciso di lanciare una palla delle dimensioni di un’anguria da un edificio al sesto piano.

Un test in grado di mettere a dura prova i prodotti di qualsiasi casa automobilistica, dal quale Xiaomi è però uscito alla grande. La palla messa alla prova, infatti, è realizzata con lo stesso materiale antiproiettile del rivestimento della Xiaomi SU7 Ultra, la versione top di gamma della sua berlina 100% elettrica, caratterizzata da una potenza di oltre 1.500 CV e in grado di di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in meno di due secondi. E quando tocca terra, non esplode come sarebbe lecito attendersi.

In pratica, grazie a questa protezione, la batteria della Xiaomi SU7 Ultra dovrebbe essere in grado di resistere validamente a forature, calore estremo e urti a un livello di gran lunga superiore rispetto ai componenti convenzionali. Conferendo una ulteriore freccia ad un arco che ha già dimostrato di essere molto capiente.

La nuova batteria di Xiaomi potrebbe risultare decisiva nella battaglia commerciale contro la concorrenza

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La batteria dello Xiaomi SU7 Ultra utilizza la tecnologia CTB (Cell-to-Body) ed è protetta da ben 14 strati di travi in ​​acciaio ad alta resistenza. Cui aggiunge la presenza di un sistema di raffreddamento attivo, di un isolamento in aerogel e il funzionamento con un dispositivo di gestione della batteria con monitoraggio in tempo reale e funzioni di intelligenza artificiale.

Proprio su questo alimentatore Xiaomi confida in vista della battaglia commerciale con la concorrenza. Con un obiettivo ben preciso e molto ambizioso: sottrarre preziose quote di mercato ai produttori tradizionali. Un novero che comprende non solo BMW e Audi, ma anche Porsche. In pratica tutta l’industria automobilistica tedesca o quasi si trova nel mirino del marchio cinese. E dovrebbe iniziare a preoccuparsi non poco.

Per capire il pericolo incombente, occorre sottolineare come la variante più potente della berlina di Xiaomi sia stata lanciata in Cina nel passato mese di febbraio. Ad un prezzo di vendita pari a 73mila dollari, una cifra che gli esperti considerano assolutamente ragionevole, considerato ciò che Xiaomi fornisce in cambio.

L’autorevole avallo di Jim Farley

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La presenza di un pacco batterie di tipo NMC fornito da CATL, in grado di conseguire una capacità pari a 93,7 kWh, rende possibile al veicolo il raggiungimento di un’autonomia fino a 620 chilometri per carica, secondo il ciclo combinato CLTC cinese.

Xiaomi SU7 Ultra

Per quanto concerne invece la ricarica, le celle possono essere portate dal 10 all’80% delle loro capacità in un arco temporale pari a soli undici minuti. Un risultato che pone Xiaomi alla pari con i migliori concorrenti.

Risultati che uniti ad altre caratteristiche di primo piano, hanno letteralmente fatto innamorare Jim Farley, il CEO di Ford. Il quale non ha avuto eccessive remore ad affermare il proprio innamoramento nei confronti delle vetture di Xiaomi. Oltre a indicare i produttori cinesi alla stregua di una minaccia esistenziale per il resto del mondo. Tradotto in parole povere: o si migliora o si chiudono i battenti.

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