Volvo si sta preparando per la prossima generazione di veicoli elettrici con alcuni interessanti debutti: un nuovo SUV elettrico (atteso entro fine anno) è infatti in arrivo in accordo con una nuova tecnologia di guida autonoma da utilizzare per il momento solo in autostrada, chiamata Ride Pilot, che il nuovo SUV del costruttore scandinavo riceverà e un nuovo servizio di abbonamento in modo che i conducenti possono effettivamente utilizzare il servizio Ride Pilot.
Oggi Volvo sta testando questa nuova tecnologia dedicata alla guida autonoma sulle strade svedesi e prevede di iniziare a testare Ride Pilot in California entro la fine dell’anno. La California è peraltro anche il luogo in cui la casa automobilistica prevede di lanciare il sistema per poi diffonderlo in altri mercati e regioni: sebbene i costi non siano stati ancora annunciati, Volvo farà pagare il servizio Ride Pilot ai propri clienti.
Un set di passaggi ancora da compiere per Volvo
Insistono però sono una serie di passaggi che Volvo deve compiere per rendere disponibile Ride Pilot ai conducenti. In primo luogo, ovviamente, Volvo deve rivelare il nuovo SUV elettrico previsto per la fine dell’anno. In secondo luogo il costruttore deve verificare che la tecnologia di guida autonoma che costituisce Ride Pilot funzioni a dovere così come promesso sulle autostrade statunitensi. Volvo, come si diceva, sta già testando Ride Pilot in Svezia, insieme al suo partner Zenseact, e sta raccogliendo dati in altre parti d’Europa e apputno negli Stati Uniti.
Il costruttore prevede di iniziare a testare Ride Pilot in California entro la metà di quest’anno perché è lì che, afferma, “il clima, le condizioni del traffico e il quadro normativo forniscono un ambiente favorevole per l’introduzione della guida autonoma”.
Terzo, e forse più controverso passaggio per Volvo è che deve convincere le persone che acquistano il nuovo SUV a pagare una quota di abbonamento per far funzionare Ride Pilot. Volvo non ha fornito alcuna informazione su quanto addebiterà per ogni abbonamento a Ride Pilot, ma c’è un accenno di come Volvo intende compiere questo passo in un annuncio dell’azienda rilasciato questa settimana: “Ride Pilot mira a liberare più tempo per i clienti e rendere la guida di una Volvo ancora più comoda e divertente”. In altre parole, bisogna aspettarsi la possibilità che effettivamente i costruttori chiedano soldi per sfruttare il tempo che in precedenza veniva utilizzato alla guida di una vettura tradizionale.
La suite di sensori che Volvo utilizzerà nel prossimo SUV elettrico e in altri veicoli di prossima generazione è composta da oltre due dozzine di elementi, incluso il lidar di un altro partner del progetto, Luminar, oltre a cinque radar, otto telecamere e 16 sensori a ultrasuoni. Verranno utilizzati anche aggiornamenti via etere (del tipo OTA) per mantenere aggiornato il software di Ride Pilot.
Dalle informazioni preliminari rilasciate da Volvo, Ride Pilot sembra una versione migliorata delle tecnologie di guida autonoma come il Super Cruise adottato da GM ad esempio. L’auto è in grado di guidarsi da sola in situazioni limitate senza input da parte del conducente e sarà limitata all’uso in autostrada, almeno all’inizio. Volvo ha affermato che il software e i sensori utilizzati per abilitare Ride Pilot saranno standard e che l’auto sarà in grado di beneficiare delle funzionalità di sicurezza che utilizzano la suite di sensori prevista, ma l’effettiva capacità di guida autonoma di Ride Pilot “sarà resa disponibile ai clienti solo una volta superato il rigoroso protocollo di verifica e test di Volvo Cars, che include la convalida della tecnologia come sicura per l’uso sulle autostrade in una serie di condizioni variabili”. E, naturalmente, una volta pagata la quota di abbonamento.
Il nuovo SUV elettrico avrà anche un nuovo tipo di nome per un modello Volvo. Il CEO di Volvo, Cars Håkan Samuelsson, aveva dichiarato lo scorso anno ad Automotive News Europe che i nuovi veicoli elettrici del marchio utilizzeranno un nome che “si darebbe a un bambino”, non una designazione alfanumerica come XC60 o XC90, mentre in seguito ha aggiunto che il nome inizierà con una vocale.