L’Europa contava molto su Northvolt, il produttore di batterie per auto elettriche fallito di recente. Aveva infatti individuato l’azienda svedese come un tassello fondamentale nella sua strategia di sganciamento dalla dipendenza verso le batterie cinesi, da parte delle sue case. Tra quelle che hanno dovuto fare i conti con la scomparsa di Northvolt, c’è anche Volvo, che aveva fatto rotta sull’azienda connazionale per lo sviluppo delle batterie agli ioni di sodio. Che ora ha individuato l’alternativa in tal senso. Andiamo a vedere di chi si tratta.
Sarà Altris a sviluppare batterie agli ioni di sodio per Volvo
La scomparsa di Northvolt non ha naturalmente spinto Volvo ad abbandonare la scena, nella sua ricerca di soluzioni tecnologiche alternative nel settore delle batterie per EV. Da poche ore, infatti, la casa scandinava ha annunciato la stipula di un accordo con Altris, azienda anch’essa svedese, tesa al varo di una collaborazione rivolta alla produzione di batterie agli ioni di sodio.

Questo genere di alimentatori, infatti, sembra presentare alcuni vantaggi rilevanti, rispetto a quelli basati sul litio. Tra di essi spiccano non soltanto la convenienza in termini di costi, ma anche una maggiore sicurezza e il fatto di basarsi su materiali che possono essere reperiti con estrema facilità. Una caratteristica, quest’ultima, che può essere apprezzata soprattutto alla luce dei problemi collegati al reperimento delle terre rare.
Stiamo quindi parlando di una alternativa conveniente e sostenibile. Anche se per poterne capire l’effettiva utilità come alternativa al litio, occorre mettere sull’altro piatto della bilancia i difetti. Rappresentati, in particolare, da una certa avarizia in tema di prestazioni. Tanto da spingere Evelina Stoikou, analista senior della Bloomberg New Energy Foundation, a preventivare un semplice ruolo di nicchia per questa tecnologia.
Volvo punta sulla diversificazione
A quanto sembra, però, Volvo non è convinta di quanto asserito dalla Stoikou e ha deciso di continuare a puntarvi. Lo ha fatto attivando la sua divisione di venture capital, Volvo Cars Tech Fund, la quale ha partecipato a una raccolta fondi organizzata da Altris.
Oltre a Volvo anche altre aziende di notevole levatura hanno preso parte a questo round di finanziamenti. Nel novero va infatti iscritto il colosso marittimo danese Maersk, che sembra seriamente intenzionato a percorrere la strada che dovrebbe sfociare nella produzione di batterie agli ioni di sodio.
L’intesa che è scaturita da questo evento, prevede una intensa collaborazione non solo in questo ambito, ma anche al fine di riuscire a identificare nuove tipologie di dispositivi per l’accumulo e lo stoccaggio di energia elettrica. Un disegno, quindi, di largo respiro e tale da prefigurare sviluppi tali da andare oltre le sole batterie agli ioni di sodio. Doppiamente utile, quindi, per Volvo.
I vantaggi dell’intesa, per Volvo e Altris
Altris è stata fondata nel 2017. Da quel momento ha rivolto i suoi sforzi a settori come i materiali catodici, gli elettroliti e le celle. Nelle spire di questa intensa attività, ha anche avuto modo di collaborare allo sviluppo delle prime batterie agli ioni di sodio della Northvolt, una sorta di allenamento che verrà utile per portare avanti i lavori previsti dall’intesa con Volvo.

E proprio la casa automobilistica avrà un ruolo fondamentale per l’accelerazione dello sviluppo e della messa in commercio dei prodotti di Altris. L’azienda, infatti, per il momento non ha ancora avuto modo di procedere alla commercializzazione delle sue soluzioni dedicate al settore automobilistico.
Per quanto concerne Volvo, l’intesa con l’azienda connazionale risponde all’esigenza di una diversificazione della sua catena di approvvigionamento. Reso necessario dalla difficoltà di procurarsi il litio, a partire da quelle di carattere geopolitico. Com’è noto, infatti, buona parte della produzione di questo materiale avviene in Paesi non molto stabili, comportando anche problemi di non lieve entità da un punto di vista ambientale.