Volkswagen: un 2024 bruttissimo con un 2025 pieno di dubbi

Ippolito Visconti Autore News Auto
Volkswagen si mette alle spalle un 2024 tremendo. E il 2025 è pieno di incertezze.
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Risultati finanziari 2024 di Volkswagen leggermente superiori alle previsioni degli analisti, ma in forte contrazione rispetto all’anno precedente. Il costruttore aveva tagliato le sue previsioni due volte lo scorso anno a causa di vendite inferiori alle attese. Il fatturato del Gruppo è salito a 324,7 miliardi di euro, superando la stima di 321,65 miliardi. Tuttavia, il risultato operativo si è attestato a 19,1 miliardi (-15% sul 2023). Il margine operativo si è fermato al 5,9%, in calo rispetto al 7% del 2023. Utile netto giù del 30,6% a 12,39 miliardi

Cina devastante

Perché numeri così brutti? 1) Aumento dei costi fissi, con spese straordinarie per 2,6 miliardi. 2) Le vendite di veicoli si sono attestate a 9 milioni di unità, in calo rispetto ai 9,4 milioni del 2023. 3) In Cina i marchi locali sono scatenati: il Dragone non è più l’Eldorado dei tedeschi. In Europa e Nord America consegne stabili. In particolare, il comparto Sport & Luxury ha raggiunto 5,3 miliardi di utile operativo, inferiore ai 6,94 miliardi del 2023.

Quanti soldi

Il flusso di cassa operativo dell’area Automotive si è attestato a 5 miliardi, inferiore ai 10,7 miliardi dell’anno precedente. La liquidità netta è scesa a 36 miliardi dai 40 miliardi del 2023. Dividendo di 6,36 euro per ogni azione privilegiata, in calo rispetto ai 9,06 euro del 2023.

Sarà un 2025 duro

Volkswagen conferma una stima prudente per il 2025, aspettandosi un margine operativo tra il 5,5% e il 6,5%, contenuto rispetto ai livelli pre-pandemia. Il CFO, Arno Antlitz: “Abbiamo marchi forti, ottimi prodotti e una scala globale. Alla luce di questi vantaggi, non possiamo essere soddisfatti di queste prospettive finanziarie”. Poi il riferimento alle “attuali sfide dell’economia globale e di un settore che è nel mezzo di una trasformazione fondamentale”. Per il futuro, si faranno i conti con la debolezza della domanda, l’aumento dei costi e le incertezze legate alle tensioni commerciali, in relazione ai dazi Usa sulle importazioni europee. Fiducia per la transizione verso l’elettrico, lo sviluppo del software e una maggior efficienza produttiva. ù

Azioni a picco

Le azioni Volkswagen sono scese del 3,6% nelle prime contrattazioni e sono scese di oltre il 40% negli ultimi quattro anni, colpite anche da un aumento più lento del previsto della produzione di veicoli elettrici, da una forte pressione sui prezzi nel mercato principale cinese e dall’ingresso dei rivali asiatici nel mercato europeo.

Ossigeno multe UE

A nostro avviso, un minimo di ossigeno per VW arriverà dalle multe UE, che saranno meno dure del previsto: il colosso tedesco per ora non pagherà sanzioni enormi nel 2026 per aver venduto auto troppo inquinanti nel 2025, se la proposta della Commissione riceverà l’ok dal Trilogo. Ma occhio alla reazione delle lobby green: Il divieto UE sui motori a combustione interna è in difficoltà, perché Bruxelles ha ceduto alle richieste del settore automobilistico di clemenza sugli obiettivi di emissione. L’idea era una priorità fondamentale della precedente Commissione europea, che si dedicava alla lotta contro i cambiamenti climatici. Ma la stagnazione economica e un’industria automobilistica che va male stanno costringendo l’UE a fare marcia indietro. “Date un pollice all’industria automobilistica e loro prenderanno un miglio. Prima che l’inchiostro si asciugasse sul piano automobilistico, ci sono state richieste di apertura tecnologica – ha affermato Julia Poliscanova, direttrice senior per i veicoli presso la ONG verde Transport & Environment -. Il Green Deal subirà una morte per mille tagli a meno che i legislatori non lo sostengano”. Quindi, è guerra: i verdi vogliono che tutto resti così com’è. Il Partito Popolare Europeo, parte della famiglia politica di von der Leyen e il più grande raggruppamento nel Parlamento europeo, ha promesso di annullare la legge: questa è una fortuna per le Case che vendono poche elettriche e troppo termiche.

Offensiva 2025

Nel 2024, una trentina di nuovi modelli. È vero che ci sarà un’offensiva di prodotto, con altri 30 lanci in tutto il mondo e per tutti i marchi: tuttavia, questo ha un costo. Inoltre, occorre capire se siano competitivi coi cinesi sotto il profilo del rapporto fra qualità e prezzo. La sua sussidiaria per le batterie PowerCo prevede di costruire tre impianti con una capacità combinata fino a 170 gigawattora, sebbene Antlitz abbia affermato che l’aumento della capacità all’interno degli impianti sarebbe stato ritardato alla luce delle minori vendite di veicoli elettrici.

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I tagli basteranno?

Per il 2030, VW taglierà 35.000 persone, in accordo coi sindacati. Si dovrà vedere se basterà, visto che i marchi cinesi sono iper aggressivi, con tecnologia evoluta e powertrain elettrico proiettato nel futuro. L’accordo mira a far risparmiare a VW due miliardi di euro sui costi del lavoro, evitando la chiusura totale degli stabilimenti. Con sacrifici pesanti. La riorganizzazione industriale prevede la riduzione della capacità produttiva di 734.000 unità totali. Gli aumenti previsti verranno temporaneamente sospesi, la partecipazione agli utili sarà completamente eliminata per due anni. Questo risultato è stato raggiunto anche grazie alla forte pressione esercitata dal sindacato IG Metall.

Piano d’Azione auto UE oscuro

Pochi hanno capito davvero cosa sia il Piano d’Azione auto UE: di concreto, non c’è quasi nulla, una cornice di intenti. Contenuti labili rispetto alle attese enormi. Questo è un problema per VW come per le altre Case alle prese con lo strapotere della Cina. Il Green Deal 2019 è un flop, e ora si cerca rimedio così: la Commissione Europea continuerà a promuovere, incoraggerà gli Stati Membri ad applicare, adotterà una Raccomandazione su, emetterà ulteriori Raccomandazioni su questa questione con Linee Guida, faciliterà lo scambio tra gli Stati Membri sulle migliori pratiche, valuterà il potenziale, esplora modi per costruire, esamina opzioni per rafforzare ulteriormente, lavora per garantire che…

Dal flop elettrico Green Deal ai piani di guerra

VW come altre Case hanno fallito con l’elettrico: per il 2025, nessuna previsione rosea in campo automotive. Intanto, si fa largo l’ipotesi di una riconversione industriale. Con fabbriche utilizzabili per costruire armi in funzione di difesa anti Russia.

Cosa dice VW

Comunque, per VW, risultati solidi nel 2024 e outlook robusto: “Nel 2024 il Gruppo Volkswagen ha dato un impulso decisivo, con prodotti innovativi ed attraenti e con decisioni strategiche che aprono nuove prospettive. Nel 2025 continueremo a concentrarci sull’attuazione coerente del nostro piano. Con il progredire della trasformazione, emerge la nuova forza del Gruppo Volkswagen. La costante offensiva di prodotto, modelli su misura per i mercati in cui siamo presenti nel mondo e partnership forti costituiscono la base per uno sviluppo positivo sostenibile. Con la diffusione della mobilità elettrica a prezzi accessibili, la flotta di veicoli a guida autonoma e la produzione di celle batteria in Germania il Gruppo Volkswagen, in qualità di driver della tecnologia automobilistica a livello globale, sta proponendo l’innovazione europea al mondo”, così Oliver Blume, CEO Gruppo Volkswagen.

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