Il gruppo Volkswagen ha vissuto periodi migliori nel corso della sua storia. Durante la presentazione degli ultimi dati di bilancio agli azionisti, il colosso di Wolfsburg ha rivisto verso il basso gli obiettivi di vendite per il 2023. Da 9,5 milioni di unità è passato a una cifra compresa tra i 9 e i 9,5. Numeri eccellenti altrove, non nel caso di una protagonista assoluta del settore in Europa e nel mondo. Siccome piove sempre sul bagnato, nelle scorse settimane ha cominciato a divampare un ulteriore grave problema, tale da rallentare la produzione di uno dei suoi modelli più rappresentativi, il Volkswagen T-Roc. In Slovenia stanno avendo luogo delle terribili inondazioni, rei pure di costare la costa a diverse persone.
Volkswagen T-Roc: un’attesa infinita
Da inizio agosto è piena emergenza e tra le aziende colpite figura Volkswagen stessa. Difatti, presso lo stabilimento di KLS Ljubno, l’azienda produce buona parte dei suoi propulsori termici. In un rapporto pubblicato da testate locali, i potenziali danni fisici si aggirerebbero intorno ai 50 milioni di euro. Ciò toglie la serenità all’azienda, messa con le spalle al muro, costretta a definire un “piano B”. Le condizioni meteorologiche a dir poco sfavorevoli hanno messo in ginocchio buona parte dello Stato dell’Est Europa e venirne a capo appare molto difficile. Se ne avvertiranno le conseguenze pure in Portogallo, dove vede la luce la Volkswagen T-Roc: in una nota la fabbrica ha comunicato lo stop forzato di circa 5 mila dipendenti.
Ciò poiché la carenza di materiali impedisce di svolgere il lavoro in maniera regolare. Ne nascerà un inevitabile effetto domino, poiché le immatricolazioni dei veicoli a combustione interna richiedono lunghe trafile burocratiche. La sopra menzionata KLS Ljubno costituisce una delle eccellenze nazionali, adibita a occuparsi di circa l’80 per cento degli ingranaggi e degli appositi dispositivi dei propulsori termici. E mica del solo gruppo Volkswagen, bensì dell’intero settore. Ecco perché, anche se finora l’unica a rilasciare un annuncio, è stata la potenza tedesca nell’arco delle prossime settimane forse saranno chiamati ad assumere la stessa decisione gli impianti di altre compagnie.
La ripartenza regolare, sulla base delle ricostruzioni di fonti nazionali, sarebbe prevista entro la fine del mese di ottobre. La malasorte sembra essersi impuntata con il gruppo Volkswagen, reduce da drastici cambiamenti al management societario. Congedato Herbert Diess, sostituito dal numero uno della Porsche Oliver Blume, pure un brand del calibro di Audi ha cambiato amministratore delegato. A partire dal 1° settembre 2023 l’uomo di riferimento è Gernot Dollner, scelto al posto di Markus Duesmann, incapace di dare slancio alle attività dei Quattro Anelli.