Volkswagen sta affrontando un periodo molto complicato, a causa di ingenti perdite finanziare e una transizione all’elettrico che va a rilento. Allo stesso tempo, dopo la pandemia di qualche anno fa, i consumatori non possono più permettersi auto tedesche. La colpa è dei prezzi sempre più in salita dei veicoli, non solo elettrici. Questa serie di problemi ha portato Volkswagen, uno dei più grandi produttori automobilistici, a dover affrontare diverse sfide. Di recente ha anche ammesso di aver sbagliato a eliminare i tasti fisici dalle auto.
Volkswagen ha affrontato diverse crisi nel corso degli anni, ma questa è “la peggiore di sempre”

Bernd Ihnken, funzionario del colosso automobilistico da oltre tre decenni, descrive la situazione attuale come “la peggiore crisi di sempre. La situazione si è creata nel corso di un lungo periodo. Abbiamo attraversato diverse crisi come la crisi finanziaria, il dieselgate e la pandemia, e le abbiamo gestite tutte allo stesso modo: cercando un capro espiatorio. Potrebbero essere i clienti, i politici o qualcun altro. Non abbiamo imparato a guardarci dentro”, ha detto in un’intervista al portale svedese Di.
Le difficoltà attuali di Volkswagen sono particolarmente evidenti presso lo stabilimento di Wolfsburg, città fortemente interconnessa con l’azienda che dà lavoro a circa metà della popolazione locale. La gravità della situazione è innegabile: in Germania, Volkswagen prevede il taglio di 35.000 posti di lavoro e la riduzione del 40% della produzione nazionale, con trasferimenti verso paesi come il Messico. Questa tendenza preoccupante non riguarda solo Volkswagen, ma sta colpendo progressivamente anche altri costruttori automobilistici europei.
“È la più grande crisi che abbiamo avuto perché è strutturale”, afferma il rappresentante di IG Metall a Wolfsburg, Flavio Benites. “C’è una concorrenza così acuta e la Cina avanza così rapidamente che nulla è certo”, continua Bernd Ihnken, sottolineando la necessità di implementare rapidamente misure correttive per salvare l’azienda in difficoltà: “Spero che sopravviva, ma molte cose devono cambiare ora. Serve un programma di prodotti più snello e processi più efficienti sia nella produzione che nell’amministrazione.”