Volkswagen non ha alcuna intenzione di resuscitare modelli storici come la Scirocco, a meno che le nuove versioni non rispettino fedelmente l’essenza delle loro antenate. Il CEO del marchio, Thomas Schafer, ha chiarito che l’uso di nomi leggendari sarà preso in considerazione solo se il nuovo veicolo riuscirà a mantenere inalterato il DNA dell’originale.
“La Scirocco è un’auto con un’identità ben precisa”, ha dichiarato Schafer. “Ma se dobbiamo fare qualcosa di completamente nuovo, preferiamo trovare un altro nome piuttosto che snaturare un’icona”. Questa filosofia si discosta dalla strategia adottata da altre case automobilistiche, come Ford e Opel, che hanno rilanciato nomi storici come Capri, Explorer e Frontera su veicoli di nuova generazione, spesso molto diversi dagli originali.
Volkswagen, in sostanza, rifiuta il “riciclo” dei nomi iconici. Un esempio evidente di questo approccio, come anticipato, è la recente rinascita della Ford Capri. Un tempo coupé sportiva, oggi il nome è stato assegnato a un crossover compatto di segmento C, suscitando reazioni contrastanti tra appassionati e clienti. “Dai riscontri che abbiamo ricevuto, è stato un errore. Se si sceglie un nome storico, bisogna rispettarne l’identità. Se chiami qualcosa GTI, quella vettura deve davvero incarnare lo spirito di una GTI”, ha sottolineato Schafer.
Proprio per questa ragione, Volkswagen non darà mai il nome Scirocco a un SUV. L’ultima generazione della coupé sportiva è uscita di produzione nel 2017, e sebbene un ritorno non sia completamente escluso, non avverrà con un veicolo che tradisce le sue origini.
Volkswagen starebbe comunque considerando un possibile ritorno della Scirocco sotto forma di sportiva elettrica con un design ispirato agli anni ‘70. Se il progetto dovesse concretizzarsi, la nuova Scirocco potrebbe nascere su una versione adattata della piattaforma PPE, la stessa destinata alle future Porsche Boxster e Cayman elettriche. Tra le ipotesi più ambiziose, anche una variante top di gamma con doppio motore e trazione integrale. Schafer, però, ha voluto smorzare gli entusiasmi, ribadendo che modelli di nicchia e a produzione limitata non sono una priorità al momento.