Volkswagen, nuovo scandalo? Blitz della Polizia

M Magarini
Le Forze dell’Ordine hanno fatto incursione nella sede di Volkswagen a Wolfsburg, in Germania: tempo di un nuovo scandalo?
Gruppo Volkswagen sede

L’incursione della polizia tedesca nella sede di Volkswagen a Wolfsburg, in Germania, riporta alla mente momenti poco onorevoli, in particolare lo scandalo Dieselgate, che ha fatto versare fiumi di parole sulla stampa specializzata. Quando il vaso di Pandora venne scoperchiato, vennero alla luce tutti gli illeciti commessi dalla Casa automobilistica. Oggi sorgono sospetti di un altro tipo, riguardanti il presunto favoreggiamento dei sindacalisti. Secondo quanto riportano fonti locali, l’inchiesta giudiziaria è in corso da anni ed è iniziata con accuse di eccessiva retribuzione a alcuni membri del consiglio di fabbrica.

In cambio, VW avrebbe ottenuto la garanzia di un trattamento favorevole nei negoziati sul rinnovo dei contratti di lavoro o sui piani di investimento. Se queste affermazioni fossero vere, costituirebbero una grave violazione del diritto dei dipendenti di essere rappresentati in modo equo e imparziale. Come sempre, invitiamo a prendere la notizia con cautela, poiché spetterà al giudice (o ai giudici) stabilire le colpe effettive.

Volkswagen: le Forze dell’Ordine fa incursione nella sede

Volkswagen

Tuttavia, i recenti eventi lasciano piuttosto sorpresi. La rimozione dell’ex amministratore delegato del gruppo, Herbert Diess, sembra essere stata influenzata anche dai rapporti tesi con i sindacati. Va detto che l’ex manager aveva accumulato molte tensioni nel corso dei suoi sette anni di servizio. Tra le parti avverse più combattive c’era anche il governo della Bassa Sassonia, che deteneva il 20 per cento dei diritti di voto. La prospettiva di un pesante taglio dell’occupazione aveva scatenato una pioggia di critiche da tutte le parti, tanto che Diess aveva perso il suo posto, a favore di Oliver Blume.

Secondo quanto riportato dai siti tedeschi, oltre alla sede principale di Wolfsburg, sono state perquisite diverse sedi secondarie. Sono stati soggetti allo stesso trattamento anche quattro appartamenti privati di persone estranee a Volkswagen. In una dichiarazione ufficiale, l’azienda si è detta disponibile a collaborare con la magistratura per fare luce sulla questione.

Si tratta dell’ennesima spiacevole notizia che coinvolge VW, che sta attraversando un periodo difficile. Un alto funzionario, inviato in Cina per fare una relazione a Blume sulla situazione delle Case automobilistiche cinesi, è tornato con un quadro preoccupante. Pechino sta prendendo sul serio la sfida e affrontarla richiederà un grande sforzo.

Dall’altro lato, la sindacalista Daniela Cavallo ha previsto tempi difficili per il marchio capogruppo. Non è convinta delle politiche dell’AD Thomas Schafer, che ha l’obiettivo di aumentare il margine lordo operativo al 6,5 per cento, tagliando 10 miliardi di euro di spese. Secondo Cavallo, ciò potrebbe acuire ulteriormente le tensioni e frammentare ancora di più il team interno in fazioni.

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