La prima Volkswagen ID.3 non ha rispettato le alte aspettative. Si sperava che potesse fare breccia nel mercato, sfruttando la reputazione del costruttore tedesco costruita negli anni. Tuttavia, le cose sono andate diversamente rispetto ai piani iniziali. Infatti, il pubblico ha reagito in modo tiepido, preferendo di gran lunga la sorella ID.4. Sebbene siano passati pochi anni dal debutto assoluto, alla presentazione del secondo capitolo il costruttore ha parlato di una nuova generazione. Segno che i primi a rimpiangere l’occasione sprecata sono gli stessi progettisti della Volkswagen. A volte, le idee migliori sul piano teorico vacillano nella pratica. Ed è forse quanto accaduto in questo caso. Per strappare una seconda chance, i progettisti stanno attualmente sviluppando anche una derivata sportiva, la Volkswagen ID.3 GTX 2024. Già il nome è una chiara dichiarazione d’intenti circa il target di acquirenti presi di mira.
Qualora siate rimasti un po’ delusi dal poco carattere della capostipite assoluta della serie, qui potreste trovare qualcosa che fa al caso vostro. Grazie ad alcune foto “rubate” nelle sessioni di test, è possibile farsi un’idea generale delle caratteristiche sotto il profilo estetico. Da qui inizieremo un viaggio, provando a immaginare anche gli interni. Sulla base delle indiscrezioni trapelate da fonti vicine al quartier generale, ricostruiremo il probabile abitacolo, sia in termini di spazio sia di tecnologie implementate a bordo. Infine, ci soffermeremo sulle motorizzazioni, che, ovviamente, saranno elettriche.
Nel caso non seguiate con grande interesse le vicende del costruttore di Wolfsburg, la nomenclatura “ID” distingue la gamma a zero emissioni. Inoltre, analizzeremo batteria e autonomia, elementi cruciali per una rappresentante del genere. Infine, rifletteremo sul listino prezzi e le potenziali concorrenti.
Indice Show
Volkswagen ID.3 GTX: gli esterni
Quando si parla del gruppo Volkswagen, è naturale pensare a grandi vendite, soprattutto da parte del brand capogruppo. Mentre alcuni marchi come Audi o Lamborghini sono riservati a una nicchia di clienti, il ceto benestante della società, VW, è la risposta alle esigenze popolari. Premiata nei decenni con ottimi dati di vendita, la creatura oggi in mano a Thomas Schafer ha perso un po’ di smalto. L’amministratore delegato è il primo a esserne consapevole e ha dato mandato ai suoi stretti collaboratori di tagliare in modo significativo le uscite economiche.
Questa strategia ha incontrato l’opposizione dei sindacati, convinti che ciò possa compromettere il clima interno dell’azienda. Tra i più combattivi c’è Daniela Cavallo, convinta che una tempesta sia in arrivo e spera che in quel momento l’azienda sia disposta a fare squadra, cosa che non è più accaduta da tempo. Le parole della sindacalista hanno agitato le acque, data la sua ampia conoscenza di ciò che accade a VW e dintorni. D’altronde, secondo i media locali, sembra abbia avuto anche voce in capitolo nella destituzione di Herbert Diess come CEO del conglomerato, sostituito da Oliver Blume.
In un incontro a cui ha partecipato il personale di VW, Schafer ha ribadito le proprie idee a Cavallo. Secondo l’alto dirigente, è necessario tagliare le spese per rilanciare le ambizioni di VW.
Dalle foto spia trapelate, gli esterni sembrano riflettere grossomodo lo stesso stile della proposta standard. Tuttavia, i camuffamenti applicati qua e là suggeriscono che il Costruttore preferisca mantenere segrete le proprie novità. La principale modifica sembra risiedere nel paraurti inferiore, dove si nota una presa d’aria di dimensioni maggiori. A differenza dell’esemplare base, provvisto di lamelle orizzontali, questa presenta un effetto a nido d’ape che richiama un’identità racing. Inoltre, le prese d’aria esterne sembrano più pronunciate. Per quanto riguarda il profilo, c’è poco da segnalare.
I cerchi in acciaio potrebbero essere solo una soluzione temporanea riservata ai muletti. È probabile che, una volta in produzione, si torni ai consueti cerchi in lega, magari con alcuni dettagli che conferiscono un carattere specifico. La sessione di test è principalmente dedicata ai tecnici per individuare eventuali lacune e definire i margini di miglioramento. Non era necessario implementare soluzioni definitive se non quelle di stretto carattere tecnico, come il motore e altri elementi correlati. Per quanto riguarda il “lato B”, emergono dei dettagli tipici dei modelli GTX. Lo spoiler e il paraurti inferiore sembrano rimanere simili all’auto standard.
Gli interni
L’abitacolo non è stato ancora immortalato da nessun “paparazzo delle quattro ruote”. Tuttavia, sarà presumibilmente quasi identico a quello della ID.3 normale. Un impianto di infotainment sul cruscotto da 12 pollici di diagonale sarà affiancato da un piccolo quadro strumenti digitale da 5,3 pollici, e potrebbero essere presenti dei sottomenu aggiuntivi. Il Travel Assist sarà di livello 2, in cui l’Intelligent Travel Assist farà affidamento sullo scambio di dati swarm con l’infrastruttura e altri veicoli connessi. In questo modo, il cervello elettronico di bordo avrà un quadro completo della situazione e potrà intervenire laddove necessario, in prossimità di ostacoli lungo il percorso.
Si prevede inoltre la conferma del cambio di corsia semiautonomo, novità accolta positivamente dagli utenti, e del Park Assist Plus, arricchito dalla funzione “memory”. I progressi compiuti saranno, insomma, confermati nel loro insieme. È ragionevole supporre che lo stesso accadrà per i rivestimenti sostenibili, non derivanti dagli animali, come il tessuto Artvelours, ottenuto con il 71 per cento di materiale riciclato.
Si prevede inoltre una modalità di guida dedicata, forse anche una dedicata allo drift. È probabile che il volante sarà più sportivo, i sedili anteriori con più imbottiture laterali per garantire la massima protezione degli occupanti nelle strade tortuose, e si prevedono rivestimenti e finiture esclusive con accenti rossi e neri.
Motori e prezzi
Non si hanno informazioni definitive sui powertrain. Tuttavia, la tesi maggiormente accreditata suggerisce l’adozione dello stesso “cuore pulsante” delle sorelle maggiori ID.4 GTX e ID.5 GTX. Entrambe utilizzano un doppio motore, in grado di sviluppare una potenza combinata di 220 kW (300 CV) e 460 Nm di coppia motrice massima. La velocità massima è di 180 km/h e il carico trainabile è di 1,4 tonnellate.
Si prevede che la Volkswagen ID.3 GTX utilizzerà un pacco batterie da 77 kWh, mantenendo quindi una configurazione simile a quella delle altre vetture. La ID.4 GTX ha un’autonomia di 500 km nel ciclo WLTP, mentre la ID.5 GTX raggiunge i 512 km. Considerando le dimensioni compatte, ci si aspetta una percorrenza maggiore, stimata intorno ai 550-600 km.
Due anni fa, VW ha presentato il concept ID.X con prestazioni superiori, raggiungendo i 245 kW (333 CV) con il doppio modulo, e uno “zerocento” in soli 5,3 secondi, posizionandosi tra la Golf GTI e la Golf R. Risposte definitive su questi aspetti verranno probabilmente fornite solo durante la première ufficiale, inclusi i dettagli sui prezzi, che si prevede possano oscillare tra i 55 e i 60 mila euro. Si ipotizza che le principali concorrenti saranno rappresentate dalla MG4 XPower.