La Volkswagen non molla la presa. Mentre la ID.2, prevista nel 2025, dovrebbe uscire con un prezzo di circa 25 mila euro, la Casa automobilistica di Wolfsburg ha intenzione di superarsi, “sfornando” un modello a batteria ancor più economico. No, non è fantascienza, né una vaga possibilità caldeggiata sul web da alcuni appassionati. Chi lo sostengono sono gli alti rappresentanti dell’azienda. L’idea è di immettere nelle concessionarie una berlina a trazione 100 per cento elettrica entro i prossimi cinque anni. Momentaneamente denominata ID.1, il proposito è di proporla a meno di 20 mila euro. Se ci riuscisse, sarebbe un record storico, di importanza cruciale per lo sviluppo delle bev nell’intero Vecchio Continente.
Volkswagen ID.1: l’elettrica low cost che sfida le rivali con autonomia e tecnologia
Persino la Citroen, uno dei marchi più accessibili, non si è azzardata a tanto, nelle recenti dichiarazioni stampa. Mentre la General Motors dubita che le auto elettriche eguaglieranno il costo delle endotermiche entro la fine del decennio, la VW è di ben altro avviso. Forte del suo know-how sente di avere il potenziale di portare a termine la sfida.
La collocazione della Volkswagen ID.1 sarebbe quella della city car e-UP e punterà su allestimenti standard contenuti. La piattaforma adottata verrebbe messa a disposizione pure dei brand Cupra e Skoda, permettendo di realizzare delle interessanti economie di scala.
Arno Antlitz, il CTO del Volkswagen Group, ha illustrato i propositi della compagnia. Secondo il top manager della divisione tecnica, vi sarebbero tutti i presupposti necessari a fare centro. Non sarà un gioco da ragazzi, ma vi sarebbero gli elementi in grado di consentirlo. Oggi regna un clima di fiducia tra i corridoi del quartier generale, ha spiegato ai microfoni, come riporta il magazine Autocar. In merito alla sua sfera di competenza sente di preannunciare tante innovazioni in procinto di arrivare. Hanno dato l’accelerata alla produzione interna delle prime celle della batteria presso lo stabilimento di Valencia. Ne prevedranno di differenti dimensioni.
In termini di costo delle materie prime si profila un miglioramento. Dopo la crisi degli approvvigionamenti (e le manovre speculative attuate da certi attori della filiera), il vento ha cambiato direzione. Lo si nota con il litio e il nichel, perciò il conseguimento di un adeguamento margine sembra fattibile. Le dichiarazioni rilasciate alla stampa sono relative alla ID.2, tuttavia i presupposti valgono pure in merito alla ID.1.
A proposito del nome, il numero uno della compagnia, Thomas Schafer, non ha escluso il ricorso a Volkswagen ID.1 o a Polo. Premesso che i dettagli inerenti alla piattaforma sono in attesa di divulgazione, probabilmente diversi dalla ID.2. L’habitat naturale sarà presumibilmente la città e ciò renderà meno sentito il bisogno di un’elevata autonomia. Nella migliore delle ipotesi, l’accumulatore si spingerà fino a una capacità di 38 kWh della ID.2 all, che permetterebbe, comunque, il conseguimento di una percorrenza di circa 300 km.