L’accusa della procura di Braunschweig è definitiva: gli ex dirigenti del gruppo Volkswagen erano a conoscenza della manipolazione dei motori diesel molto prima che venisse alla luce la vicenda dieselgate. Sei anni completamente, o quasi, dopo la rivelazione di un buffo caso di manipolazione del motore negli Stati Uniti, i massimi funzionari del gruppo Volkswagen sono sotto processo in Germania. Lo scandalo dieselgate, costato al colosso tedesco oltre 30 miliardi di euro, continua ad occupare la giustizia e in particolare la procura di Braunschweig che ha svelato oggi alcuni dei contenuti riguardanti il procedimento penale.
E ovviamente, le squadre di ingegneri capo che hanno gestito lo sviluppo del motore per il gruppo VW negli Stati Uniti possono tirare un sospiro di sollievo. Martin Winterkorn era infatti consapevole dell’inganno molto prima che l’accordo uscisse. Sapeva ad esempio, grazie a una nota interna e almeno dal 2014, che i veicoli diesel hanno superato i limiti di NOx (ossidi di azoto) di “15-35 volte”.
Due mesi prima della rivelazione dello scandalo dieselgate, i team responsabili dello sviluppo del motore e che conoscevano il software di bypass pensavano ancora che le autorità americane non si sarebbero accorti di nulla. Il resto lo sappiamo. Oggi sono sotto processo diversi leader del gruppo tedesco, ma per Winterkorn la procedura sarà oggetto di un processo separato.
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