Volkswagen fa marcia indietro e ritorna ai tasti fisici: “Abbiamo sbagliato”

Francesco Armenio
Volkswagen ammette di aver sbagliato ad eliminare i pulsanti fisici in favore del touch e fa marcia indietro su richiesta dei clienti.
Volkswagen ID. EVERY1 Concept

Pochi giorni fa Volkswagen ha presentato la ID.EVERY1, concept che anticipa la ID.1 attesa nel 2027. Nonostante il futuro veda la scomparsa dei pulsanti fisici, la casa automobilistica tedesca ha affermato che la rivoluzione digitale nelle auto del marchio non ha convinto gli automobilisti, frustrati dalle difficoltà di utilizzo quotidiano dei sistemi senza feedback tattile. L’estetica minimalista si è rivelata quindi poco funzionale e ora l’azienda è costretta a fare un passo indietro.

Volkswagen, i prossimi veicoli avranno nuovamente i pulsanti fisici

Volkswagen ID. EVERY1 Concept

La confessione arriva direttamente da Andreas Mindt, capo del design Volkswagen, che ha ammesso pubblicamente l’errore strategico. Le nuove vetture del marchio torneranno all’essenzialità dei comandi fisici per le funzioni più importanti come la climatizzazione, volume audio, riscaldamento sedili e luci d’emergenza, che saranno nuovamente controllabili attraverso pulsanti fisici.

Già con la ID.2, prevista per il 2026, il marchio inizierà questa controtendenza. Una decisione che testimonia come il feedback degli utenti possa influenzare le scelte progettuali anche dei grandi costruttori. L’ergonomia e la sicurezza tornano al centro dell’esperienza di guida, con un’interfaccia che privilegerà l’immediatezza d’uso piuttosto che un’estetica futuristica ma più complessa.

I pulsanti fisici, a differenza dei comandi touch, sono ritenuti anche più sicuri. “Non faremo mai più questo errore. Sul volante ci saranno pulsanti fisici. Abbiamo ascoltato i feedback degli automobilisti”, ha dichiarato Mindt. Dunque non ci saranno più swipe infiniti tra menù semplicemente per accendere il riscaldamento. “Questo cambiamento si applicherà a ogni nuovo auto che produrremo. Abbiamo fatto un grande errore”, ha concluso Mindt.

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