Volkswagen fa crac? È pieno allarme

M Magarini
Volkswagen è in caduta libera? Una figura molto informata (e influente) preannuncia una tempesta in arrivo, attaccando la politica di Schafer
Gruppo Volkswagen sede

Il gruppo Volkswagen ha vissuto dei periodi migliori. Questo è certa. Se ci sono dei dubbi in proposito basta, del resto, prendere in rassegna gli ultimi dati di mercato. Un dato in particolare, quello inerente alle immatricolazioni previste entro la fine dell’anno: corrette verso il basso, da 9,5 milioni di unità a una cifra compresa tra i 9 e i 9,5.

Numeri che andranno bene per la maggior parte delle compagnie, non nel caso del colosso tedesco. Abituato a primeggiare sulla concorrenza, anziché essere “una delle tante”. Sul futuro del gruppo è pessimista Daniela Cavallo, sindacalista in passato tra le figure chiave dietro la cacciata di Herbert Diess, congedato per lasciare il posto a Oliver Blume.

Volkswagen: crolla un mito

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L’attuale ad ha di recente spedito un alto funzionario del conglomerato in Cina, nel tentativo di capire come se la passassero nel Paese orientale. Al rientro, l’uomo fidato ha tracciato un quadro assai poco promettente. Le realtà nazionali hanno serie ambizioni e la qualità costruttiva è aumentata in misura esponenziale. A tal riguardo, le cinque stelle ai crash test Euro NCAP, ottenute dalle vetture approdate nel Vecchio Continente, la dicono lunga. Inoltre, non bisogna dimenticare la serrata concorrenza di Tesla, dalla quotazione già superiore rispetto a VW Group.

In un clima del genere, si inseriscono le ultime dichiarazioni di Cavallo, preoccupato riguardo al futuro del marchio capofila. Non la convince la decisione del ceo di Volkswagen, Thomas Schafer, di aumentare il margine operativo lordo perseguito al 6,5 per cento. A tal proposito, il top manager ha inviato il mandato ai dirigenti di tagliare 10 miliardi di euro dalle voci di bilancio.

Una presa di posizione che trova in disaccordo la sindacalista, secondo cui ciò crea un clima negativo in azienda. Anziché motivare i dipendenti a dare il meglio di sé, li disunisce. Il periodo attuale lo considera la quiete prima della tempesta. E, nel momento in cui essa avverrà, tutti dovranno farsi trovare pronti sul ponte di comando. Servirà agire di squadra, anziché andare ognuno per la propria strada, attento al proprio orticello.

Qualcosa che, sempre a suo avviso, non capita ormai da parecchio tempo. Le rimostranze sono state da lei esposte a Schafer stesso, in un incontro al quale i dipendenti hanno avuto occasione di assistere tramite la rete di intranet aziendale. Dal canto suo, Schafer ritiene indispensabile aumentare il margine operativo lordo. In autunno sottoporrà il pacchetto di misure da introdurre al consiglio di fabbrica per l’opportuno confronto.

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