Volkswagen ha annunciato un piano di ristrutturazione aziendale in seguito alle recenti difficoltà, specialmente sul mercato delle auto elettriche. Questo nuovo piano prevede il taglio di 35.000 posti di lavoro in Germania entro il 2030, ma al contempo assicura che le fabbriche nel Paese non chiuderanno come previsto in precedenza. Dunque, nel corso dei prossimi 5 anni, saranno mandate a case ben 35.000 persone.
Volkswagen taglierà ben 35.000 posti di lavoro in Germania entro il 2030
Questo è il risultato di trattative che hanno coinvolto circa 100.000 dipendenti. La produzione in cinque stabilimenti tedeschi andrà a ridursi di circa 734.000 veicoli, segno che la crisi è più preoccupante del previsto. Il Gruppo Volkswagen ha garantito che i suoi dieci stabilimenti tedeschi resteranno operativi e un nuovo piano sarà ridiscusso nel 2030. In questa nuova strategia è previsto anche il taglio di alcuni bonus, in accordo con i lavoratori. Così facendo, l’azienda potrà risparmiare fino a 15 miliardi di euro. Anche i dirigenti si ridurranno i salari, ma non saranno licenziati.
Il calo drastico delle vendite in Cina sta mettendo a dura prova il futuro del gruppo automobilistico. La concorrenza sempre più spietata dei produttori cinesi sta colpendo duramente i costruttori tradizionali, che devono accelerare la transizione all’elettrico per non restare indietro. Tuttavia, in Europa le vendite di auto elettriche non proseguono al meglio come in Cina. Per questo motivo, i produttori occidentali devono diversificare le proprie strategie, che ovviamente hanno un certo peso sulle finanze.
Per invertire la rotta, Volkswagen ha annunciato una nuova strategia per il mercato cinese, che prevede il lancio di tre nuovi veicoli. Tra questi ci sono un’auto elettrica, una con range extender e un’ibrida plug-in. Tutte tecnologie più che apprezzate nella Terra del Dragone, se proposte a prezzi competitivi. Resterà da capire quale sarà la nuova direzione nel mercato europeo.