Stellantis archivia un brutto maggio 2024 in Europa. Cominciamo dai dati generali: le immatricolazioni nell’area composta da Ue, Paesi Efta e Regno Unito ammontano a 1.092.901, ossia il 2,6% in meno rispetto allo stesso mese del 2023. numeri ufficiali Acea (l’associazione dei costruttori continentale). Tra i gruppi automobilistici, sempre leader Volkswagen con 296.446 immatricolazioni e in aumento dell’1,8% (segnaliamo Cupra +14,6%, Audi -10,1% e il polo del lusso Bentley più Lamborghini -12,8%). Eccoci a Stellantis, che ha targato 173.969 vetture, sotto dell’8,7%. In dettaglio, -13,2% Peugeot, -7,8% Opel/Vauxhall, -12,6% di Fiat, -14,4% Alfa Romeo, -18,4% Lancia, -42,4% di DS e -25,4% di Maserati, Dodge e Ram. Si salvano Citroën (+7,6%) e Jeep (+2%). Al terzo gradino fra i gruppi, Renault con 106.570 unità (-3,3%). Il trend è quello: si registra il secondo calo mensile dell’anno dopo il -2,8% di aprile 2024. A parziale consolazione, nei primi cinque mesi 2024 si è a 5.569.024 targhe con +4,6%.
Le auto elettriche a picco in Europa a maggio 2024
Il mito dell’auto elettrica che avrebbe fatto boom in Europa si infrange contro la dura realtà dei fatti. Full electric scese dell’11% col -30% tedesco e col -18,3% italiano. La fetta di mercato elettriche flette dal 13,8% di maggio 2023 al 12,5% di maggio 2024. Ci sarebbero le ibride plug-in, spesso maliziosamente messe nel calderone delle elettriche per gonfiare i dati di queste ultime: -9,6% in Europa. Cali delle macchine a corrente dovuti soprattutto alla mancanza o alla riduzione di incentivi: in Germania e in Svezia avevano fatto da traino al mercato.
I prezzi elevati sono diventati uno dei principali ostacoli alla crescita dei veicoli elettrici in Europa. Volkswagen, Stellantis e Renault stanno preparando modelli più economici da circa 25.000 euro (26.865 dollari), ma arriveranno nel 2025. E comunque, resta la piaga delle colonnine: poche, scarsamente diffuse, lente.
Diversi costruttori stanno adeguando i loro obiettivi per i veicoli elettrici, con Stellantis e Mercedes che hanno sospeso i lavori su due stabilimenti di batterie per veicoli elettrici in Germania e Italia. VW punta sugli ibridi plug-in, mentre la stessa Mercedes prevede di vendere macchine con motore a combustione più a lungo del previsto.
Ibride super star
A salvare la baracca le ibride normali, classiche, non ricaricabili, non alla spina: +15,4% e un terzo dell’immatricolato. È qui che si combatte la “battaglia” delle vendite, nel mondo ibrido, col motore a benzina sempre protagonista. Parliamo di macchine termiche. Al massimo, qualcuno per mischiare le carte può definirle elettrificate: a quel punto, anche una Euro 0 con la classica mini batteria è un’ibrida elettrificata.
Il caso Tesla in Europa a maggio 2024
Le immatricolazioni di Tesla sono diminuite del 36%: -14% dopo i primi cinque mesi. La domanda di veicoli elettrici in Europa si è raffreddata negli ultimi mesi, dopo essere aumentata fortemente per diversi mesi anni, mentre è cresciuta la concorrenza per produrre modelli più convenienti. La settimana scorsa la Commissione ha dichiarato che imporrà extra dazi provvisori fino al 38,1% anti Cina: così la Tesla Model 3 prodotta a Shanghai costerà di più in Ue. Prevedibile un altro calo di consegne nel Vecchio Continente di macchine della Casa texana.