Maggio 2024 magico per la piccola Suv elettrica Volvo EX30 in Europa. Un sogno svedese, anche perché la vettura va in controtendenza: le elettriche crollano, e la Tesla Model Y va a picco. L’aumento delle vendite di Volvo del 27% a 32.826 unità l’ha portata al 14° posto assoluto a maggio dal 17° posto dello stesso mese dell’anno scorso (fonte Dataforce su numeri che rappresentano il 96% delle vendite nell’Unione Europea, nei paesi EFTA e nel Regno Unito). L’EX30 ha rappresentato la maggior parte di questo guadagno, classificandosi al vertice del piccolo segmento premium davanti alla Mini anche dopo cinque mesi di vendite.
Cosa può cambiare tutto
L’EX30 sarà un’auto da tenere d’occhio quando verranno rilasciati i numeri di giugno per vedere se verrà influenzata da un vasto richiamo dovuto alla risoluzione di un problema software. Ma non è questo il punto. Il vero guaio sono gli extra dazi provvisori Ue. La EX30 è fatta in Cina, il gruppo è la cinese Geely. La produzione della Suv svedese è partita a inizio autunno 2023 a Zhangjiakou.
Quale soluzione
Da tempo, Volvo pensava di costruire l’EX30 anche a Ghent (Belgio) per incrementare la capacità produttiva e far fronte all’elevata domanda di EX30 prevista in Europa. Sarebbe la soluzione per evitare i dazi. Con quali conseguenze per il prezzo di listino? Se zero, e se la qualità costruttiva è identica, allora nessuna ripercussione sulle consegne.
L’EX30 gioca un ruolo cruciale nei programmi di transizione di Volvo e quindi Geely, nonché in termini di crescita e di redditività. Per questo, la Svezia è contro le tasse. Idem la Germania con BMW, Mercedes e VW pesantemente penalizzate dai dazi e dalla guerra commerciale che innescherà i controdazi cinesi. Svezia e Germania riusciranno a fare lobbying in Ue e a convincere la Commissione a eliminare i dazi?