Il nuovo Codice della Strada sembra destinato a provocare l’ennesimo mare di polemiche. In particolare, a sollevarle saranno le nuove norme relative all’assunzione di sostanze stupefacenti da parte dei guidatori. Sotto accusa è la parte che consentirà in pratica alle forze dell’ordine di sospendere la patente non a chi sia trovato in effettivo stato di alterazione, bensì positivo all’esame condotto, anche a distanza di giorni dall’effettiva assunzione di tali sostanze. Una vera e propria forzatura, figlia evidente di un’impostazione ideologica, più che del buon senso, la quale ha dato il destro a Vasco Rossi per tornare a tuonare contro uno dei suoi bersagli politici preferiti.
Vasco Rossi vs. Matteo Salvini: il duello è di nuovo all’ordine del giorno
Vasco Rossi ha deciso di non stare zitto di fronte alle nuove norme del Codice della Strada. L’entrata in vigore di quello nuovo disegnato dal leader leghista, ha infatti dato la stura ad un attacco mirato da parte del rocker di Zocca contro il dispositivo riguardante l’assunzione di sostanze stupefacenti da parte dei guidatori.
La nuova ratio che informa il provvedimento, colpire non lo stato di alterazione, bensì l’assunzione delle stesse è ormai da giorni oggetto di aspre critiche e l’artista emiliano ha deciso di dire la sua. In maniera sarcastica, come è ormai abitudine quando Vasco Rossi parla del leader leghista: “Lo ha deciso per il vostro bene”. Aprendo così l’ennesima puntata di un duello che dura ormai da tempo, nel quale a tirare colpi è quasi sempre lui.
Lo strumento utilizzato in questa occasione è stato il profilo Instagram, lo stesso in cui aveva definito qualche tempo fa il Cybertruck di Tesla perfetto per trasportare le pere cotte. Il video è stato pubblicato proprio il 14 dicembre, il giorno in cui è entrato in vigore il Nuovo Codice della Strada. E mentre i media si concentravano sulla prima multa elevata a danno di un conducente napoletano colto a guidare con lo smartphone, Vasco Rossi aggiungeva: “…ha fatto in modo che se fumate una canna anche una settimana prima e venite fermati, potete essere arrestati immediatamente e vi viene ritirata la patente per tre anni.”
Si prevedono molti ricorsi
Le parole di Vasco Rossi contro il nuovo Codice della Strada non rappresentano di certo una novità. Il principio adottato sulla questione delle droghe rappresenta una evidente forzatura. In pratica, come sottolineato da alcuni giuristi, non si tratta di una stretta contro l’assunzione di sostanze stupefacenti prima di mettersi alla guida, ma un modo surrettizio di combattere la droga. Che è un principio assolutamente sacrosanto, ma da condurre con strumenti appropriati.
Il fatto di introdurre un divieto generalizzato, non avrebbe nulla a che vedere con la sicurezza stradale. Se si vuole realmente introdurre questo principio, non si può usare il Codice della Strada, ma bisogna modificare il relativo testo unico. Occorre infatti sottolineare che nel nostro Paese l’assunzione di droghe ad uso personale non è un reato, venendo equiparato ad un semplice illecito amministrativo. Con la nuova normativa si trasformerebbe invece in un reato, pur non rappresentando un pericolo oggettivo per la sicurezza stradale.
E per incapparvi basterà realmente poco, ovvero essere colti positivi ad un semplice controllo, pur senza aver dato vita a comportamenti rischiosi per la propria sicurezza stradale e per quella degli altri. Sarà infatti sufficiente aver assunto nei giorni o nelle settimane precedenti componenti psicoattive. Basti pensare, in tal senso, che il THC resta nell’organismo per diverso tempo, pur non causando alcuna alterazione dello stato psicofisico del conducente. Nella saliva può essere rilevato fino a tre giorni dopo il consumo, nel sangue fino a tre settimane, nell’urina fino a un mese e nel capello fino a tre mesi.
Salvini un bersaglio perfetto, per Vasco Rossi
Il nuovo attacco di Vasco Rossi contro Matteo Salvini rappresenta l’ennesimo atto di una vicenda che dura ormai da tempo. Il ministro dei Trasporti, con la sua impostazione ideologica fondamentalista, ma solo a parole, rappresenta un vero contraltare per il cantautore emiliano, noto per le sue posizioni libertarie.
Basti pensare a quanto affermato dal rocker nel corso di un concerto tenuto a Bari. In quella occasione furono le note di “Basta poco” a fare da base ad una riscrittura ironica del testo. Introducendo una strofa, “Basta poco per essere intolleranti come Salvini”, destinata a suscitare un certo scalpore. Il ministro, però, più degli artisti deve temere gli altri poteri dello Stato, in particolare la Consulta. Che dopo aver segato l’autonomia differenziata potrebbe fare la stessa cosa col nuovo Codice della Strada.