Urso risponde a Salvini: solo il 2% degli incentivi va ai cinesi

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il ministro Salvini è contro gli incentivi auto 2024: ieri ha detto che così si danno i soldi ai cinesi. Per Urso non è così
urso salvini incentivi cinesi 1

Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini è contro gli incentivi auto 2024 del governo Meloni, cui lui appartiene: ieri ha detto che così si danno i soldi ai cinesi. Pronta la risposta di Adolfo Urso, delle Imprese e del Made in Italy: solo una parte estremamente esigua pari al 2% circa finirebbe ad auto cinesi. Perché è un sistema di bonus ancor più disegnato su un modello della produzione nazionale e basato sulle esigenze dei ceti popolari. 

Urso contro Salvini, polemica sui bonus

Il piano incentivi è stato sottoscritto anche dal ministero delle Infrastrutture e quindi anche dal ministro Salvini, dice Urso. Per il quale Stellantis, la prima e unica azienda automobilistica del nostro Paese, può cogliere questa opportunità. Così da aumentare in modo significativo la produzione di auto in Italia. Un meccanismo italiano, rivolto su modelli realizzati prevalentemente nel nostro territorio, chiosa.

Ecobonus anche per i ceti meno abbienti

Il piano incentivi del governo, sostiene in misura maggiore la rottamazione delle auto più vecchie e quindi più inquinanti: in Italia, abbiamo ancora il 25% di parco auto circolante altamente inquinante. Ossia il più vecchio e inquinante d’Europa, sostiene Urso. Bisogna sostenere soprattutto coloro che non se lo possono permettere, quindi i cittadini e le famiglie a reddito più basso: obiettivo, far sì che abbiano un’auto ecologicamente sostenibile. Gli incentivi sono confezionati in modo tale da favorire la produzione nazionale. Questo è un piano incentivi che possiamo definire italiano, per il ministro delle Imprese. Perché? Perché consente di rottamare le auto più inquinanti, sostiene soprattutto i ceti popolari, riguarda modelli che sono realizzati prevalentemente nel nostro territorio.

urso salvini cinesi

Chi ha ragione?

Mistero. Comunque, in Italia non si vendono solo auto cinesi fatte in Cina e arrivate qui dal Paese del Dragone. In Italia si vendono anche vetture fatte in Europa ma con componenti cinesi. Bisognerebbe capire se e fino a che punto rientrino in questa categoria molte elettriche. In particolare la romena Dacia Spring del Gruppo Renault, la MG4, la Smart (Daimler Mercedes), le Mini full electric (BMW), la Volvo EX30,  l’americana Tesla Model 3. Chi fornisce le batterie? I cinesi? E i materiali di cui le batterie sono fatte arrivano da miniere in mano ai cinesi?

Cosa aveva detto Salvini

Per il leader della Lega, e vicepremier dell’esecutivo attuale, i bonus sulle auto elettriche raramente rimangono in Italia perché le auto elettriche in Italia sono un mercato marginale. La maggior parte delle elettriche vendute sono cinesi. Siamo nel libero mercato, ma ha senso mettere un miliardo di denaro pubblico, quando una buona parte di questo miliardo finisce a Pechino e non a Torino? Salvini ha parlato di un suicidio assistito di un’intera filiera produttiva: “Siamo ancora in tempo a invertire la rotta ma se non facciamo niente questo sarà il destino”.

Ma gli ecobonus 2024 non ci sono

Resta un problema: ora si parla di una cosa che non c’è. I bonus 2024 dovevano arrivare a gennaio, sono stati rimandati a febbraio, c’è stto lo slittamento a marzo, quindi per cause tecniche e burocratiche ad aprile, poi a inizio maggio. Per adesso non ci sono, perché la Corte dei conti deve dare l’ok a tutto. Si dovrà anche creare la piattaforma online Invitalia. Scatteranno le prenotazione con un possibile clic day terribile e sistema che rischia di andare in tilt. Se invece la Corte dei conti dirà no, i soldi non ci sono, mancano le coperture economiche, sarebbe il colmo: l’attesa, la polemica e la delusione. In Italia sprofonda la quota di auto con la spina: questo è dovuto all’annuncio prematuro degli incentivi da parte del ministero delle Imprese. La cosa ha paralizzato il mercato delle auto a zero e bassissime emissioni. 

Capitolo siderurgia

Non solo auto, Urso ha detto anche che la siderurgia italiana può finalmente risorgere: il governo ha approvato un decreto legge sugli asset strategici. Per rilanciare la produzione attraverso l’opera di manutenzione necessaria per mettere in sicurezza gli impianti nel processo di ambientalizzazione. Insomma, una totale difesa dell’Italia che si parli di auto, cittadini a basso reddito o siderurgia.

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