Forte reazione Unem al Piano d’Azione sull’automotive presentato ieri dalla Commissione europea. L’Unione energie per la mobilità parla di politica dello struzzo ancora basata su una monocrazia tecnologica: l’elettrico. Escludendo di fatto tutte le altre soluzioni in grado di dare un contributo immediato e concreto alla riduzione delle emissioni di CO2. Ossia subito biocarburanti e domani e-fuels.
E il Rapporto Draghi? E la stella polare?
Ursula von der Leyen, presidente Commissione UE: Rapporto Draghi stella polare della nuova legislatura europea, aveva detto. Poi però il Piano non tiene conto delle indicazioni contenute in quel documento chiave sulla neutralità tecnologica in materia di mobilità, attacca l’Unem.

No alle forzature
Per Gianni Murano, presidente Unem, a livello tecnologico, pluralità e neutralità devono essere al centro del processo di transizione. L’inclusione dei carburanti rinnovabili nel Piano renderebbe il quadro normativo comunitario più inclusivo. “I biofuels e i motori a combustione interna (ICE) possono svolgere, affiancati ai veicoli elettrici, un ruolo cruciale per una transizione sostenibile ed equilibrata, favoriti da motorizzazioni sempre più digitali ed efficienti, con una significativa componente elettrica, come nelle vetture ibride”, aggiunge. Forzare le flotte aziendali verso una mobilità elettrica, che non appare funzionale alle esigenze degli automobilisti, corre il rischio di mettere in crisi anche altri settori, prosegue.