Nel giugno di quest’anno gli europei eleggeranno un nuovo Parlamento europeo, una delle sette istituzioni dell’Unione europea. I partiti che parteciperanno alle elezioni stanno già lavorando sui loro programmi e un documento trapelato rivela che il più grande partito europeo sta forse preparando un progetto per ritardare la messa al bando dei motori a combustione interna nel continente. La settimana scorsa Euractiv ha ottenuto una copia del manifesto del gruppo di centrodestra del Partito popolare europeo (PPE).
Il PPE starebbe preparando un progetto per ritardare la messa al bando dei motori a combustione
Tali manifesti hanno solitamente lo scopo di fornire agli elettori un’idea dei valori che un partito sposa. E in questo caso uno degli argomenti menzionati riguarda i trasporti e più precisamente la progressiva eliminazione dei motori a combustione interna in Europa.
“Respingiamo la decisione politica a favore del divieto, in questo caso il divieto dei motori a combustione interna, e lo rivedremo il prima possibile “, si legge nel manifesto del PPE. Il partito stesso, guidato dal deputato tedesco Jens Giesecke, si è finora fermamente opposto al divieto dei motori a combustione interna a partire dal 2035. I suoi rappresentanti criticano quella che chiamano “ideologia del divieto”, e Giesecke si è espresso da tempo contro l’eliminazione graduale dei veicoli con motore a combustione interna. Ha previsto addirittura un “effetto Avana”, con gli europei che continueranno a guidare per decenni vecchie auto a combustione interna, simile alla situazione nella capitale cubana.
Questa posizione è in linea con l’approccio “aperto alla tecnologia” del PPE alla decarbonizzazione. Sottolinea di evitare l’approccio dell’UE volto a favorire tecnologie specifiche, come i veicoli elettrici. Questa opinione è condivisa anche dalla Commissione Europea, anche se con lo scetticismo da parte dei critici. Ciò che attira maggiormente l’attenzione è l’espressa dichiarazione del PPE di “rivedere la legge al più presto possibile” . Questa affermazione comporta implicazioni significative poiché il gruppo più numeroso del Parlamento europeo esprime l’intenzione di rivedere la legislazione già approvata.
Nel marzo dello scorso anno, la Germania e l’UE hanno raggiunto un compromesso su una proposta di divieto a partire dal 2035. Le case automobilistiche possono ancora vendere veicoli a combustione se funzionano con il cosiddetto “e-fuel”. Viene prodotto attraverso un processo che prevede la cattura del carbonio e la produzione di idrogeno da energia rinnovabile ed è considerato a zero emissioni di carbonio durante la combustione poiché la CO2 catturata viene restituita all’atmosfera. Vedremo dunque se il PPE riuscirà a cambiare le cose.