L’auto termica ibrida è una salvezza per tutti. Specie plug-in (PHEV). La vettura con motore a benzina e motore elettrico aiuta i consumatori a scappare dall’infernale e costosissimo e scomodissimo full electric. Dà una mano alle Case a limitare le multe Ue per troppe emissioni della gamma venduta. E infine è una manna dal cielo per i produttori di platino. Se nessuno compra elettrico, vanno in crisi le fabbriche di batterie per vetture di quel tipo, e chiudono le aziende del settore del platino. Con un’impennata nelle vendite di auto ibride, ecco una spinta alla domanda di metalli del gruppo del platino e del palladio (PGM) nei prossimi anni, simile alla durata di vita estesa ora prevista per il carbone. Lo dice la Reuters.
Boom del motore a benzina con l’elettrico
Le auto ibride necessitano di convertitori catalitici per ridurre l’inquinamento: le miniere di PGM sopravvivono. L’aumento delle vendite di veicoli elettrici puri (BEV) a livello globale nella prima metà del 2024 è rallentato all’11% anno su anno, mentre le vendite di veicoli ibridi plug-in (PHEV) sono aumentate del 44%, secondo la società di consulenza Rho Motion. Picconata terrificante a chi bara mischiando elettrico con termico ibrido plug-in: le fake degli influencer hanno le gambe corte. Come l’autonomia delle elettriche. La debolezza nelle vendite di veicoli elettrici significa che le vendite combinate di auto a benzina e ibride, che si prevedeva sarebbero rimaste invariate l’anno scorso, sono aumentate del 9%, secondo il produttore di catalizzatori e specialista dei PGM Johnson Matthey. La domanda totale di PGM per auto è aumentata dell’8% l’anno scorso a 13,1 milioni di once, il secondo totale più alto di sempre.
Cina straordinariamente reattiva
Mentre l’Ue fa voli pindarici sull’elettrico, sbattendo il naso per terra, la Cina è pratica, concreta, economicamente spietata. L’area di maggiore crescita è stata quella delle PHEV nel Paese del Dragone, che ha visto un aumento delle vendite del 70% nella prima metà dell’anno. La società di consulenza Alix Partners ha più che raddoppiato le sue previsioni per la quota globale di PHEV al 12% entro il 2030 dal 5% di due anni fa. Nei due maggiori mercati automobilistici del mondo, Stati Uniti e Cina, su 100 consumatori che avrebbero potuto acquistare una EV, 80 si stavano orientando verso una PHEV. La tendenza verso le ibride dovrebbe persistere finché i veicoli elettrici non potranno competere sul prezzo con le auto a benzina in tutto il mondo, le batterie offriranno autonomie di guida maggiori e verranno implementate le stazioni di ricarica.
Retromarcia mondiale verso l’ibrido
Molte Case automobilistiche sono felici di spostare le risorse verso le ibride, che hanno margini più elevati rispetto ai veicoli elettrici. La scorsa settimana, Toyota ha ridotto di un terzo i suoi piani di produzione di veicoli elettrici per il 2026. Volvo ha abbandonato il suo obiettivo di passare completamente all’elettrico entro il 2030. Le nuove normative statunitensi sulle emissioni delle auto rafforzano anche le prospettive per le ibride consentendo alle Case automobilistiche di rispettare un mandato sui veicoli elettrici producendo più ibridi a benzina-elettrici. Gli Stati Uniti e il Canada hanno registrato i maggiori guadagni nelle vendite di ibridi convenzionali, in aumento del 33% nella prima metà del 2024.
Meno cobalto e nichel
La dimensione media ponderata della batteria per i PHEV per la prima metà di quest’anno è stata di 23,3 kilowattora (kWh), rispetto ai 64,5 kWh per i veicoli elettrici a batteria pura (BEV), secondo la società di consulenza CRU. Si prevede che il passaggio agli ibridi ridurrà la domanda di materiali chiave per le batterie come cobalto e nichel, poiché le batterie ibride sono più piccole di quelle dei veicoli elettrici.