Tre associazioni dei consumatori avviano al Tribunale Civile di Torino una class action contro Stellantis per il caso degli airbag difettosi Citroën C3 e DS 3. Vedremo cosa ne diranno i giudici. Ci sarà un’udienza per l’ammissibilità della class action. Se ok, i proprietari dei mezzi che hanno ricevuto la lettera di richiamo potranno aderire per ottenere il risarcimento richiesto dalle associazioni.
Due danni da sommare
Qual è la richiesta? Risarcimento dei danni. Di due tipi.
Primo: danni patrimoniali da indisponibilità del veicolo calcolati in 30 euro per ogni giorno di non utilizzo dell’auto.
Secondo: danni non patrimoniali calcolati in 1.500 euro per il turbamento psichico causato dalla scoperta di un dispositivo potenzialmente letale.
Tutto è iniziato a maggio 2024, grosso modo. Se fossero sei mesi di stop, arriveremmo a 180 giorni. Da moltiplicare per 30 euro fanno 5.400 euro. Più, ben inteso, i 1.500 euro fissi.
Infine, a nostro giudizio, vi è un terzo danno, difficilmente quantificabile: quello d’immagine per le due Case francesi e per il Gruppo euro-americano.
Non è tutto
A promuovere l’azione legale sono Codacons, Adusbef e Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi. Iniziativa parallela al provvedimento per inibitoria dello scorso 11 ottobre con cui i giudici torinesi hanno condannato l’ex PSA (Stellantis) a sostituire entro il 31 gennaio 2025 l’airbag difettoso a tutte le auto coinvolte, con forti penali in caso di inottemperanza.
Le tappe della vicenda
Il caso è quello degli airbag difettosi che interessa in Italia circa 190 mila veicoli Citroen C3 e DS3, prodotti tra il 2009 e 2019, airbag la cui attivazione in caso di incidenti potrebbe avere conseguenze letali per i passeggeri in quanto “potrebbero rompersi con una forza eccessiva, con il rischio che frammenti di metallo colpiscano gli occupanti del veicolo”. Sono 600 mila vetture in una ventina di Paesi dell’Europa meridionale (Italia compresa), del Medio Oriente e del Nord Africa. In particolare, la campagna riguarda 497.171 Citroën C3 e 108.601 DS 3.
Il richiamo ha costretto i proprietari delle vetture interessate a sospendere l’utilizzo dei propri mezzi a causa del grave pericolo connesso al malfunzionamento degli airbag. Se guidi e hai un incidente, magari il cuscino esplode ferendo o uccidendo. Per cui, nessuno guidi la macchina. Neppure da casa o da dov’è parcheggiata all’officina. Se c’è pericolo, allora c’è sempre. Va portata col carro attrezzi: non si scherza con queste cose. Per le associazioni, è una situazione che ha provocato danni pesantissimi a chi s’è visto forzatamente privato della possibilità di utilizzare la propria auto.
Stellantis dice che sta facendo tutto il possibile
Da parte sua, Stellantis ha sempre ripetuto di aver fatto tutto il possibile per risolvere in fretta il problema. Anche con auto sostitutive. Più un call center dedicato all’aumento dei veicoli di cortesia a disposizione dei clienti, la riparazione presso gli stabilimenti, l’incremento delle forniture settimanali di nuovi airbag. Sul punto, però, i social vanno in fiamme, con fortissime proteste dei proprietari che si ritrovano appiedati. Se e quando la società dovesse rispondere all’iniziativa delle tre associazioni dei consumatori, ve ne daremo conto.