Con Tavares, John Elkann non andò in Parlamento a riferire sulla situazione Stellantis: ora invece opta per il sì. Tregua fra il governo Meloni e il Gruppo euroamericano. Si vedrà se è pace solida o tregua armata. Come sempre, dipenderà da come andranno le cose: produzione dell’azienda in Italia; qualche tipo di incentivo pro automotive da parte dell’esecutivo (si parla di parecchi miliardi di euro). In passato, i rapporti erano pessimi, con l’obiettivo bucato dalla società di fare un milione di auto l’anno nel nostro Paese.
Il sì di Elkann
il presidente John Elkann ha risposto quindi alle continue sollecitazioni dei partiti. Sia di maggioranza sia di opposizione. Si presenterà in audizione in Parlamento. La decisione è stata comunicata, per telefono, al presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. Quando? Non si sa. Ancora nessuna data, ma è probabile che si vada almeno a febbraio 2025. Per Fontana, è “un segnale positivo che giunge coerentemente all’esito delle interlocuzioni intercorse in queste settimane e del confronto avviato con il governo”. Insomma, si sono parlati e le relazioni migliorano. “Il dialogo risulterà ancora più esaustivo e di questo non posso che esserne lieto”.
Innanzi alle commissioni
Elkann si esprimerà davanti alle commissioni competenti: argomento, le evoluzioni del settore automotive in Europa e in Italia. Per il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, dopo le dimissioni di Tavares, l’atteggiamento di Stellantis nei confronti dell’Italia è cambiato. Le parole sono state pronunciate dal responsabile di Palazzo Piacentini dopo la presentazione del nuovo piano industriale per le fabbriche italiane. Si è un po’ – a nostro avviso – in Luna di miele fra esecutivo e nuovo corso Stellantis: per capire davvero se la coppia andrà d’accordo, occorre tempo.
Il governo può stanziare 1,6 miliardi di euro
Di certo, Stellantis punta sulle auto ibride nelle fabbriche italiane. Da parte sua, il governo ha confermato che non ci saranno incentivi all’acquisto. Mella manovra 2025 viene rifinanziato il Fondo automotive con ulteriori 200 milioni sul 2026 e 200 milioni sul 2027 (arrivando quindi a 400 milioni per ciascun anno), più 200 milioni del 2025 invariati, più 500 milioni di risorse del Pnrr per i contratti di sviluppo dei settori in transizione, più 100 milioni di residui del 2024. Totale 1,6 miliardi per il triennio dal 2025 al 2027. Il ministro stima di impiegarne circa 1,1 miliardi nel 2025, tenendo una sorta di riserva di 500 milioni disponibili per ulteriori interventi. La somma di 1,1 miliardi prevista per il 2025 sarà disponibile per le aziende del comparto automotive attraverso contratti di sviluppo (600 milioni), mini contratti di sviluppo (200 mln) e accordi per l’innovazione (300 milioni). Inoltre, l’esecutivo si opporrà alle multe Ue per le Case.