Un triste +0,9% nel 2024 sul 2023 con 12.963.614 auto immatricolate in Europa: largamente inferiore ai livelli pre-pandemia (-18% sul 2019). Come uscirne? L’Acea, costruttori europei, ha una ricetta in tre mosse.
Tris di idee per l’Unione europea
Uno: l’armonizzazione degli incentivi per le auto elettriche nei 27 Paesi membri, come spiega l’Unrae. Infatti, nazione che vai, bonus che trovi: un caos per le aziende del settore e per i consumatori. Due: una revisione delle sanzioni ai produttori di auto, per il mancato rispetto degli standard di emissione di CO2. No quindi a 16 miliardi di euro di multe, con ripercussioni su occupazione e fabbriche. Tre: la richiesta di stabilità normativa per favorire gli investimenti dei costruttori e scelte consapevoli da parte dei consumatori. Oggi invece regna la confusione fra leggi e regolamenti che si sovrappongono.
Quando l’Ue analizzerà tutto
La Commissione europea ha deciso che – per il 30 gennaio 2025 – prenderà avvio un “Dialogo strategico sul futuro dell’industria automotive europea”. Così da definire e attuare misure concrete per rafforzare la competitività del settore. Col target finale che resta la transizione ecologica. Adesso invece le auto elettriche sono un flop.
Clean Industrial Deal: le promesse
Il vicepresidente Ue Stéphane Séjourné è stato chiaro: nel Clean Industrial Deal che la Commissione presenterà il 26 febbraio 2025, ci saranno soluzioni di emergenza per il comparto automotive per stimolare la domanda di auto pulite. E con una strategia legata alle flotte professionali.