Batosta fino a 750 euro l’anno per chi ha un’auto elettrica in Francia: dal 1° maggio 2025, l’esenzione dal pagamento delle tasse di immatricolazione annuali non ci sarà più. I proprietari delle BEV pagheranno il balzello come gli altri. La misura nella legge Bilancio 2025 e gli Enti locali decideranno liberamente. Come spesso accade, se l’amministrazione necessita di quattrini per sopravvivere, farà pagare le full electric, e le autorità regionali hanno tempo fino al 30 aprile per decidere.
Dentro la tassa di immatricolazione francese c’è di tutto. Un cocktail indigesto degno della burocrazia italiana: un balzello per il sostegno della formazione nel settore dei trasporti, uno sui veicoli inquinanti, uno di un euro e uno per la consegna del certificato di circolazione, più la tassa regionale calcolata sulla base di diversi scaglioni della potenza del veicolo misurata in cavalli fiscali. Ogni regione ha la propria aliquota, con un massimo di 60 euro per scaglione: l’Ente locale alza la pressione fiscale al massimo. Con una media di 48,78 euro per ogni cavallo fiscale. Il guaio delle elettriche è che hanno valori di potenza (massima) elevati. Succede anche in Italia, con le Province che fanno schizzare alle stelle le tasse sulla polizza assicurativa Rc Auto.
Auto elettrica: ti fidanzi con un partner simpatico, ti ritrovi un peso
Nel 2020, la trappola francese dell’auto elettrica. All’epoca, la regola era: se compri full electric, per cinque anni non paghi la tassa di circolazione. Eravamo in pieno Green Deal, con la sinistra che furoreggiava in UE. Adesso, tutto sta per morire. La stessa cosa in Italia: il bollo auto (tassa di proprietà regionale) italiano non lo paghi per cinque anni; poi lo versi in parte. Da noi, molti Comuni facevano entrare nelle Zone a Traffico Limitato le elettriche, che magari non pagavano gli stalli blu e gialli per la sosta; poi d’improvviso la retromarcia. Non male il Comune di Milano con la ZTL Quadrilatero Moda che in Montenapo e dintorni proibisce l’ingresso delle full electric, le quali pagano multe di 95 euro come le diesel Euro 1. Intanto si vocifera di una stretta sulle elettriche anche per l’Area C.

Conti pubblici: servono i soldi di chi ha l’auto elettrica
La verità è che la politica dell’UE, a parte i discorsi verdi teorici, poi fronteggia le esigenze quotidiane: servono soldi dalle tasse di circolazione in Francia e dalle tasse di proprietà in Italia, urgono i quattrini di chi fa il pieno. Adesso, pagano soprattutto i proprietari di macchine termiche con accise più IVA; domani, arriveranno le legnate anche sugli elettroni delle full electric, molto più pesanti di oggi, specie se il parco dei mezzi a corrente salisse. Occhio: nel 2024, Bruxelles ha avviato una procedura d’infrazione per un eccessivo aumento del deficit e del debito che riguarda la Francia.