Toyota Prius, storia di un ventennio ibrido

Natale LiVecchi Autore Auto
Toyota Prius

Toyota PriusIl 1993 per Toyota è l’anno buono per iniziare a ragionare sul veicolo degli anni duemila che avrebbe portato all’avvio del progetto siglato G21 che vedeva al timone Takeshi Uchiyamada con l’obiettivo primario di migliorare l’efficienza della vettura, che sarebbe poi diventata la Toyota Prius, di 1,5 volte in più rispetto alle vetture tradizionali del tempo. Tuttavia ci mise un niente Akihiro Wada, vicepresidente del settore ricerca e sviluppo di Toyota, a dire che il range poteva essere esteso a due volte in luogo dell’1,5 precedente e per fare ciò la via era quella della tecnologia ibrida; motore tradizionale abbinato ad uno elettrico.

Ma le parole diventano ben presto realtà; nel 1994, soltanto un anno dopo, il progetto G21 viene approvato e verrà esposto l’anno seguente, il 25 ottobre 1995, al 31° Tokyo Motor Show nelle vesti di un concept berlina a quattro porte dalla linea marcatamente aerodinamica e con meccanica all’avanguardia.

Sotto al cofano ci sono un motore diesel ad iniezione diretta da 1.5 litri detto D-4 in accordo con un cambio CVT a variazione continua a cinghia coadiuvati da un motore  elettrico dotato di un futuristico sistema di gestione detto EMS capace di rigenerare dosi di energia quando il veicolo decelera e capace di spegnere il motore quando il veicolo si sarebbe fermato. Sono le prime avvisaglie della Prius che grazie alla perfetta combinazione dei due innovativi motori vanta consumi ridotti ed emissioni altrettanto oltre al fatto di riuscire a percorrere circa 30 chilometri con un solo litro di carburante; significa che era in grado di garantire valori doppi rispetto a quelli di veicoli della stessa categoria.

C’è ancora da pensarci però perché prima di avviarne la produzione definitiva passa qualche altro anno per via del susseguirsi di modifiche funzionali assolutamente necessarie. Il passo numero uno è sostituire il propulsore termico diesel con un 1.5 VVT-i da 43 kW sviluppato apposta per l’occasione, a questo viene accoppiato un propulsore elettrico. Interessantissima la cura aerodinamica, ora il Cx si attesta sullo 0,29. La potenza offerta dalla propulsione ibrida non aveva nulla da invidiare ai propulsori a benzina del tempo ma col vantaggio di poter praticare un numero maggiore di chilometri, 28, con un solo litro di carburante oltre che valori di CO2 emessi fortemente dimezzati rispetto alla concorrenza. Anche all’interno si respira un’aria decisamente moderna vista la presenza di un quadro strumenti con disposizione centrata sulla plancia fornito di display Led che racchiude i principali consumi di energia e aiuta ad ottimizzare al meglio i consumi.

Il debutto della Toyota Prius NHW10 è fissato per l’anno 1997 e appena viene presentata in Giappone vince subito il premio Auto dell’Anno e il premio Nuova Auto dell’Anno in Giappone. Soltanto tre anni dopo viene esportata anche in Europa e negli Stati Uniti con potenza complessiva portata a 73 kW. Basta aspettare però la Prius NWH20, anno 2003, per toccare con mano differenti novità. Pensate che i brevetti depoositati per questa versione furono ben 530! La carrozzeria è ora una due volumi, non più tre, con portellone per migliorare ulteriormente l’aerodinamica che vanta ora un Cx di 0,26. Rinnovato anche il sistema ibrido con batterie più leggere e di dimensioni ridotte oltre che più potente, portato a 50 kW mentre il propulsore termico da 1.5 litri a 57 kW. Di pari passo maggiore è anche l’autonomia per la sola modalità elettrica, ora si possono percorrere fino a 2 chilometri. In più si possono percorrere ora 35 chilometri con un litro di carburante e scendono ulteriormente le emissioni di CO2.

All’interno tutto rimane pressoché invariato vista la presenza ancora imperante della strumentazione a centro plancia con display a colori. Di serie si trovavano già la telecamera posteriore, il navigatore, il sistema Bluetooth, controllo di stabilità S-VSC, clima automatico e cruise control. Anche in questo caso la Toyota Prius seconda generazione vince in Europa, nel 2005, il premio di Auto dell’Anno. Ci mette altri sei anni Toyota per portare al debutto nel 2009 al North American International Auto Show di Detroit la nuova versione della Prius, la terza, con codice ZCW30. L’aerodinamica presenta ora un ulteriore passo avanti visto che il Cx si presenta ulteriormente ridotto fino al valore dello 0,25. Tutto nuovo anche il sistema ibrido notevolmente più efficiente e con potenza ora da 60 kW. È nuovo anche il propulsore a benzina a 4 cilindri diventanto ora 1.8 a ciclo Atkinson dotato di 73 kW e di un innovativo sistema che ricircola i gas di scarico tramite valvola EGR.

Nonostante la potenza erogata, fissata ora a 100 kW, sia sensibilmente maggiore rispetto al modello precedente non si hanno prestazioni maggiorate per quanto riguarda emissioni e consumi. Ora è possibile percorrere 38 chilometri con un solo litro di carburante che è superiore a quanto si poteva fare in precedenza e la CO2 emessa scende maggiormente fino allo strabiliante valore di 89 g/km. All’avanguardia anche la prima apparizione di pannelli  fotovoltaici integrati nel tetto della Prius utilizzati per l’alimentazione dei sistemi di bordo e del climatizzatore ad auto ferma. Con questa terza versione la Toyota Prius diventa ufficialmente un auto decisamente richiesta visto che nel 2009 gli ordini arrivano fino a 180.000 unità! Nello stesso anno la Prius è Auto dell’Anno in Giappone.

Nel 2012 arrivano nella gamma della Toyota Prius le versioni Prius+ e Prius Plug-In laddove la Prius+ rappresenta essenzialmente la versione Wagon con possibilità di avere ulteriori due posti supplementari e un bagagliaio più capiente. La Plug-In è invece la versione ricaricabile che permette, grazie all’adozione di batterie più prestazionali, di viaggiare con la sola modalità elettrica inserita per qualche chilometro in più e permette soprattutto la ricarica tramite presa di corrente o tramite colonnine. Si possono percorrere circa 25 chilometri con velocità massima di 80 km/h, ora scende a 49 g/km il valore delle emissioni di CO2. Il 2016 ha portato con se la quarta edizione della Toyota Prius capace ora di percorrere ben 40,8 chilometri con un litro. Addirittura la versione Plug-In prevede che sia utile un solo litro di carburante per percorrere 100 chilometri visto che nella sola modalità elettrica se ne possono percorrere oltre 50. Niente male.

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