Toyota ha mostrato una certa riluttanza verso le auto elettriche, una posizione fortemente influenzata dalla visione di Akio Toyoda, che ha portato al suo allontanamento dalla carica di amministratore delegato. Con l’arrivo del nuovo CEO, l’azienda ha iniziato a dare maggiore attenzione ai veicoli elettrici, ma con risultati finora deludenti. Il costruttore nipponico sembra preferire tecnologie alternative come l’idrogeno, incluse le celle a combustibile. Tuttavia, il lancio della Mirai a idrogeno non ha riscosso molto successo (le vendite sono crollate dell’80% negli Stati Uniti), principalmente a causa della scarsità di infrastrutture per il rifornimento e delle preoccupazioni riguardanti l’impatto ambientale della produzione di idrogeno.
Secondo Toyota, l’idrogeno è il futuro: si inizierà con i mezzi pesanti
Secondo Thiebault Paquet, responsabile del settore idrogeno di Toyota in Europa, è fondamentale proseguire nella ricerca di metodi più ecologici per la produzione di idrogeno. In un’intervista ad Autocar, Paquet ha affermato: “Nel settore dei trasporti pesanti è importante esplorare alternative ai veicoli elettrici, e l’idrogeno potrebbe rappresentare la soluzione ottimale”. Ha inoltre sottolineato l’importanza di uno sviluppo parallelo tra prodotto e infrastruttura: “È essenziale evitare gli errori del passato. Partendo da questo principio, possiamo ridefinire il futuro del settore”.
Paquet crede che la strategia migliore sia quella di partire dal settore dei trasporti pesanti: “Iniziando dai camion, la domanda potrebbe raggiungere livelli tali da rendere questa tecnologia più accessibile, permettendone l’applicazione anche in altri ambiti, come i veicoli commerciali e le autovetture”. Ha poi espresso fiducia nel futuro dell’idrogeno, affermando: “Siamo convinti che l’idrogeno rappresenti un’eccellente alternativa e che si affermerà sul mercato”.
Le proiezioni dell’Unione Europea indicano che l’idrogeno potrebbe coprire dal 13% al 20% del mercato entro il 2050. Il piano prevede l’installazione di stazioni di rifornimento di idrogeno in ogni centro urbano e a intervalli di 200 chilometri lungo le arterie stradali principali. Sebbene queste infrastrutture siano inizialmente concepite per i mezzi pesanti, potrebbero in futuro gettare le basi per lo sviluppo di una rete di rifornimento destinata anche alle automobili.
Paquet sottolinea un vantaggio molto importante dell’idrogeno liquido rispetto all’elettricità: la sua facilità di trasporto, anche verso aree dove la produzione locale non è possibile. “L’Europa dovrà sempre fare affidamento sull’importazione di idrogeno,” spiega, “ma esistono regioni nel mondo in grado di produrre idrogeno rinnovabile in grandi quantità, e il suo trasporto è semplice.” Aggiunge poi: “Questa caratteristica rende l’idrogeno una valida opzione anche per zone con scarso accesso all’elettricità. Si tratta quindi di una valida alternativa alle auto elettriche.”