Toyota investe nell’elettrico: è pronta a ogni delirio delle lobby politiche

Ippolito Visconti Autore News Auto
Da sempre, con intelligenza, i vertici Toyota han fatto notare che l’auto elettrica non è il futuro: inquina ed è per poche persone abbienti.
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Da sempre, con intelligenza, i vertici Toyota han fatto notare che l’auto elettrica non è il futuro: inquina ed è per poche persone abbienti. Ma siccome l’Unione europea insiste col delirio elettrico nonostante una squallida quota mercato del 15% (dovuto agli incentivi, ora finiti), allora i nippo si adeguano. Quindi, continuano a essere i re planetari dell’ibrido (la Prius è iconica) e intanto investono nell’elettrico. 

C’è solo un dato che conta: le vendite. Il resto è fuffa per chi bluffa, finge di saperla lunga. Se le vendite di elettriche vanno male, come ora, allora quel dato non conta: conta altro. Se vanno bene, allora le unità consegnate sono vangelo. Troppo facile.

Questione geopolitica

La Casa ha messo nel piatto 3,4 miliardi di dollari in batterie per veicoli negli Stati Uniti entro il 2030, più 1,4 miliardi di dollari per lo stabilimento di Princeton, Indiana, per produrre una nuova Suv elettrica. Quindi 1,3 miliardi di dollari in Kentucky per un’altra Suv elettrica. Destinando 13,5 miliardi di dollari nello sviluppo e produzione di batterie. 

Lavora su una piattaforma EV di nuova generazione introdotta nel 2026: lancerà 10 elettrificate (anche termiche quindi) per raggiungere 1,5 milioni di vendite annuali di BEV, salendo a 3,5 milioni di unità entro il 2030. Studia per le batterie allo stato solido. C’è un accordo a lungo termine con LG Energy Solution per la fornitura di moduli batteria ad alta capacità. Punta al Giga casting e a linee di assemblaggio automatizzate per migliorare l’efficienza.

Nessun ripensamento

Ieri come oggi e domani, Toyota pensa male dell’elettrico. Ma ha i soldi per essere competitiva in Ue (e altrove) nell’elettrico. È l’unica realtà planetaria che può permettersi di portare avanti progetti su benzina, diesel, ibrido, plug-in, elettrico, idrogeno. Punterà di più lì dove la politica e i consumatori orienteranno le scelte. Strategia giappo intelligente, metodica. Per adesso, la regina delle batterie è la cinese BYD: Toyota lo sa molto molto bene. Se vuoi una super elettrica, dentro devi piazzare la batteria cinese BYD o CATL. 

Le batterie Toyota le userà per: elettriche, elettriche con l’aiutino di un motore elettrico piccolo, ibride classiche, ibride plug-in. 

In Cina Toyota ha una joint venture con FAW: questo gruppo ha formato con BYD la BYD Toyota EV Technology. Per l’elettrica bZ3. 

Toyota è pronta a tutto: tiene in mano le carte da poker, per capire che tipo di giocata fare in base a quello che decisori politici e consumatori penseranno. Intende vincere, vendere, fare profitti, non ragionare per princìpi, ideologie. Ha detto la sua più e più volte contro l’elettrico; adesso agisce. Evidentemente, qualcuno nell’ue ha voluto infilarsi nel tunnel elettrico nonostante le raccomandazioni a non farlo. Toyota si adegua.

toyota elettrica dietro

Cosa può accadere

Se i Verdi Ue riprendono fiato e la von der Leyen resta al suo posto, e Trump perde, l’elettrico rimane in agenda al 2035: Toyota investe nell’elettrico. Se i Verdi continuano a scendere e la von der Leyen va via (seguendo Timmermans), e Trump vince, l’elettrico muore: Toyota investe nell’ibrido, sfruttando comunque le spese fatte per le batterie delle elettriche. È facile. Chi ragiona difficile lo fa perché le vendite delle elettriche sono in calo e non sa come uscirne se non con ragionamenti da azzeccagarbugli, sottintesi, piani nascosti noti solo a loro e non alla plebe.

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