Toyota fa marcia indietro: l’idrogeno è morto?

M Magarini
Toyota si è pentita di aver investito pesantemente sull’idrogeno? Il sospetto viene, dopo le parole del capo tecnico.
Toyota Mirai

Toyota è stata e continua a essere uno dei principali sostenitori dell’alimentazione a idrogeno. Lo ha ribadito in molteplici occasioni, convinta che oltre all’elettrico ci sia spazio per altre soluzioni. Tuttavia, qualcosa sembra essere cambiato di recente. Infatti, il colosso del Sol Levante ha annunciato agli azionisti di voler incrementare in modo significativo il suo impegno nelle veicoli elettrici a batteria (BEV). Nonostante solo 24 mila immatricolazioni registrate nel 2022, punta già quest’anno a raggiungere le 150 mila unità. Gli obiettivi di produzione aumenteranno a 190 mila unità nel 2024 e a 600 mila unità nel 2025. Nel frattempo, le recenti dichiarazioni dei vertici aziendali suggeriscono che non ci sia più la stessa volontà di concentrarsi sull’idrogeno.

Toyota: l’idrogeno è il futuro… del passato?

Toyota Mirai

Attualmente, la Mirai rappresenta il fiore all’occhiello del costruttore per quanto riguarda l’alimentazione a idrogeno. Tuttavia, fatica a ottenere successo tra il grande pubblico, un ritardo in cui la politica ha scarso potere. Ad esempio, il modello ha avuto scarsi risultati negli Stati Uniti, nonostante i generosi incentivi. Anche nell’ultimo decennio, l’Unione Europea ha investito notevoli risorse nell’idrogeno, stanziando circa 83 mila dollari per ciascuna unità della flotta alla fine dello scorso decennio, mentre solo 85 dollari sono stati destinati per ciascuna BEV.

Nonostante ci siano grandi speranze per l’idrogeno nel futuro, rispetto ad altre tecnologie ampiamente diffuse oggi, accusa un forte ritardo. Le scarse infrastrutture di ricarica e l’alto costo di sviluppo delle celle a combustibile hanno influito sui prezzi, rendendoli proibitivi per il cittadino medio.

Le dichiarazioni del capo tecnico di Toyota, Hiroki Nakajima, sembrano indicare un pentimento o almeno l’intenzione di cambiare direzione in futuro. Nakajima spiega che hanno tentato con la Mirai, ma non ci sono riusciti, e attribuisce parte delle difficoltà alle poche stazioni di ricarica difficili da installare, che scoraggiano le vendite.

Toyota Mirai

Durante un’intervista al Japan Mobility Show, l’alto dirigente ammette che la tecnologia richiede un “sviluppo” per offrire sistemi più convenienti. Tuttavia, sembra che Toyota continuerà a investire nel motore a combustione a idrogeno, con il primo prototipo introdotto due anni e mezzo fa. Questo servirebbe a dare nuova vita ai motori a combustione e all’intero settore dei veicoli commerciali. Il trasporto su strada pesante rappresenta un’area in cui la Casa delle Tre Ellissi ripone grandi speranze ed è consapevole dell’inadeguatezza delle batterie rispetto alle dimensioni e al peso dei mezzi commerciali, oltre a considerazioni logistiche.

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