Sebbene Toyota punti sempre più sull’elettrico non intende abbandonare l’idrogeno. Il nuovo CEO di Toyota, Koji Sato, crede che l’idrogeno sia la via da seguire quando si tratta di neutralità del carbonio. Mentre praticamente ogni altra casa automobilistica del pianeta si sta concentrando esclusivamente sui veicoli elettrici a batteria, Sato ritiene che l’idrogeno sarà la spina dorsale del futuro del marchio giapponese.
Toyota punterà oltre che sull’elettrico anche sull’idrogeno in futuro
Parlando a una gara di durata il 18 marzo, Sato ha delineato ciò che intende fare quando assumerà la carica di CEO della Toyota tra 2 settimane. Ha menzionato l’importanza di esplorare soluzioni non BEV. “Serve una filiera di produzione e trasporto. Fino a quando non ci sarà una evoluzione lì, non possiamo aspettarci un aumento del volume nell’uso dell’energia.”
Tuttavia, Sato non sta sottovalutando i BEV. Crede che giocheranno anche un ruolo cruciale nel futuro di Toyota insieme ai veicoli ibridi e a idrogeno. Sebbene Toyota abbia confermato l’intenzione di continuare a investire nell’idrogeno, afferma di non “avere un obiettivo commerciale molto specifico” su quanti modelli alimentati a idrogeno venderà in futuro.
Toyota ha aumentato la produzione delle sue celle a combustibile a 30.000 unità all’anno dopo il lancio della Mirai di seconda generazione nel 2020, ma da dicembre 2014 ha venduto solo 21.700 esemplari della Mirai di prima e seconda generazione. La casa giapponese sta lavorando con partner tra cui Kawasaki Heavy Industries e Iwatani Corp sul fronte dell’idrogeno e prevede che il numero di stazioni di rifornimento di idrogeno in Giappone crescerà dagli attuali 160 a circa 900 nel 2030. Vedremo dunque nelle prossime settimane quali altre novità trapeleranno a proposito della casa automobilistica giapponese.
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