Toyota continua a credere nell’idrogeno e presenta le sue nuove stazioni di ricarica

Dario Marchetti Autore
Il suo piano è frutto di una partnership fra Toyota Motor Europe, Hydrogen Refueling Solutions (HRS) ed ENGIE
Toyota Mirai

La Toyota Mirai ha rappresentato un fallimento di non poco conto, per Toyota. Nonostante la casa nipponica abbia provato a incentivarne l’acquisto, offrendola con il 70% di sconto, la sua auto a idrogeno ha venduto pochissimo. Nonostante ciò il più grande gruppo automobilistico globale non sembra intenzionato a tornare indietro sui propri passi e mandare in soffitta i piani relativi a questo tipo di tecnologia. A dimostrarlo è un annuncio di pochi giorni fa, quello relativo alla presentazione di nuove stazioni a idrogeno. Una presentazione che affonda le sue basi nell’intenzione di provare a dare una soluzione ad uno dei maggiori problemi che hanno frenato la diffusione dei motori H2, sino a questo momento, ovvero l’assenza di una infrastruttura di ricarica adeguata.

Toyota presenta le sue nuove stazioni a idrogeno, una risposta ai problemi della ricarica

Nel corso del passato mese di novembre, ha destato una certa impressione il dato relativo alle vendite di auto a idrogeno di Toyota. Nell’arco di tempo in questione, la casa nipponica, che pure ha puntato con decisione su questa tecnologia, ha venduto appena 134 esemplari in tutto il mondo. E se si allarga la finestra temporale non va meglio, considerato che tra gennaio e novembre i modelli immatricolati sono appena 1702.

Stazione a idrogeno

Nonostante ciò, Toyota non ha intenzione di dismettere questa tecnologia, E lo dimostra proprio l’annuncio relativo alla presentazione delle nuove stazioni a idrogeno, cui è affidato il compito di superare i tanti problemi emersi nel corso dei mesi passati. Tali e tanti da spingere diversi proprietari della suddetta Toyota Mirai a citare in giudizio la stessa casa giapponese.

Il gruppo nipponico, infatti, ha reso noto di aver siglato una partnership fra Toyota Motor Europe, Hydrogen Refueling Solutions (HRS) ed ENGIE, rivolto al lancio delle stazioni di rifornimento di nuova generazione. Per tali, si intendono quelle che non sono solo più veloci, ma anche in grado di garantire maggiore efficienza in termini di costi.

Nuove stazioni all’idrogeno di Toyota: di cosa si tratta?

Le nuove stazioni di ricarica in questione, sono basate sulla tecnologia Twin Mid Flow, che si distingue per la presenza di un doppio ugello in grado di garantire un maggior flusso. Grazie alla sua presenza sono quindi in grado di garantire un rifornimento di idrogeno, per i veicoli pesanti in meno di 10 minuti e per quelli leggeri con la metà del tempo.

Stazione a idrogeno

In pratica, almeno a livello temporale la ricarica diventa molto simile a quella del normale carburante. Oltre che due volte più rapida rispetto a quella che caratterizza le auto elettriche. inoltre, questo nuovo modus operandi consente di bypassare la necessita di disporre di due diversi erogatori in ogni stazione di rifornimento. Un camion di 40 tonnellate, stando almeno ai dati diffusi da Toyota, sarà in grado di disporre dell’idrogeno necessario a ricoprire una distanza pari a seicento chilometri nell’arco di soli otto minuti. Mentre ne occorreranno appena quattro in più per poter avere il propellente necessario per un percorso di 900 chilometri.

Sin qui siamo ai comunicati, che molto spesso lasciano però il tempo che trovano. La speranza è naturalmente che non si tratti di semplici parole. Almeno lo sperano coloro che hanno deciso di fidarsi del marchio nipponico e di acquistare un modello a idrogeno. Toyota, però, può contare anche su un ulteriore motivo per riporre fiducia in queste stazioni di ricarica di nuova generazione. I costi di installazione, infatti, dovrebbero essere molto più limitati rispetto a quelli necessari per le stazioni a idrogeno standard. Una caratteristica che potrebbe aiutare la casa a realizzare i propri obiettivi in questo particolare settore. Su cui conta molto anche l’UE, che ha indicato in una stazione a idrogeno ogni duecento chilometri il suo obiettivo entro il 2030.

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