Toyota accelera la scoperta e lo sviluppo di materiali ecosostenibili

Alessio Salome Autore
Toyota materiali ecosostenibili

Il Toyota Research Institute (TRI) e la Northwestern University hanno annunciato nelle scorse ore una nuova collaborazione per aiutare ad accelerare la scoperta, la progettazione e lo sviluppo di nuovi materiali con la prima “fabbrica di dati” di nanomateriali al mondo.

Questa metodologia, basata sull’intelligenza artificiale, va ben oltre i tradizionali tentativi ed errori esplorando vasti set di parametri, raccogliendo dati e quindi consentendo all’IA di cercare nel genoma dei materiali per trovare quelli migliori per una determinata applicazione.

Toyota materiali ecosostenibili
Toyota, il Research Institute del brand giapponese ha collaborato con la Northwestern University

Toyota: nasce la prima data factory di nanomateriali al mondo

Mentre la prima applicazione della data factory verrà utilizzata per scoprire nuovi catalizzatori per rendere più efficienti i veicoli a celle a combustibile, TRI e Northwestern ritengono che questo metodo potrà essere utilizzato in futuro per altre cose, come la produzione di idrogeno pulito, la rimozione di CO2 da celle solari ad aria e ad alta efficienza.

Brian Storey, direttore senior dell’energia e dei materiali di TRI, ha detto che soddisfare la crescente domanda di mobilità senza emettere carbonio è una sfida importante. Grazie a questa partnership con Northwestern, Toyota ha ridotto significativamente il tempo necessario per testare e trovare nuovi materiali che possono essere utilizzati nelle batterie e nelle celle a combustibile per decarbonizzare i trasporti.

Chad Mirkin, direttore dell’International Institute for Nanotechnology and the George B. Rathmann Professor of Chemistry a Northwestern, ha invece dichiarato che questa ricerca rivoluzionaria segna un punto di svolta nel modo in cui si scoprono e si sviluppano i materiali. Insieme al Toyota Research Institute, la Northwestern University è pronta per consentire alla comunità scientifica di trovare i migliori materiali che possono davvero alimentare la transizione verso l’energia pulita.

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È stato creato un algoritmo di machine learning molto capace

Le due aziende hanno sviluppato un algoritmo di machine learning in grado di sintetizzare materiali a velocità record per setacciare le nuove Megalibraries di Northwestern, una libreria contenente più nuovi materiali inorganici di quanti scienziati abbiano mai raccolto e classificato.

Insieme, questi concetti creano la prima data factory sui nanomateriali, uno sforzo rivoluzionario per creare ed estrarre grandi insiemi di dati complessi e di alta qualità. Il team sta utilizzando questo nuovo approccio per trovare catalizzatori che possono essere usati al posto di materiali rari e costosi da cui il mondo dipende attualmente, come platino e iridio.

Prima di questa collaborazione, gli algoritmi di apprendimento automatico sono stati addestrati su set di dati di qualità inferiore raccolti in modo incoerente. Ora, con le nuove capacità di Northwestern e TRI, i set di dati di alta qualità possono essere impiegati dal team per addestrare algoritmi complessi che consentono la scoperta rapida di materiali importanti.

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