Gli appassionati ricorderanno sicuramente Top Gear, la trasmissione televisiva britannica presentata da Jeremy Clarkson, James May e Richard Hammond. Il trio è poi passato a The Grand Tour, in seguito ad alcuni litigi con i dirigenti della BBC. Gli anni passano ed entrambe le trasmissioni, ormai, sono giunte al termine. Nel format originale del programma, un altro importante protagonista era The Stig, l’enigmatico collaudatore con la sua caratteristica tuta e casco bianco, che aveva l’obiettivo, oltre che per la sicurezza, naturalmente, di nascondere la sua identità. Col tempo abbiamo avuto modo di scoprire che sotto quel casco e quella tuta, in realtà, sono passati diversi piloti. Dopo ben 10 anni, Jeremy Clarkson ha svelato ora l’identità dell’ultimo pilota “misterioso”.
L’identità dell’ultimo “The Stig” è rimasta segreta per oltre 10 anni
La figura di The Stig è stata una parte fondamentale per il successo del programma. All’anonimo collaudatore toccava spingere al massimo i veicoli protagonisti degli episodi, registrando tempi record sulla pista di prova. Nel corso degli anni è stato interpretato da diversi piloti. Perry McCarthy fu il primo, nel 2002 e 2003, prima che un tabloid britannico svelò la sua identità. McCarthy, che vestiva invece tutto di nero, lasciò il posto ad un altro pilota.
Bel Collins trascorse sette anni nella trasmissione, che debuttò appunto con la tuta e casco bianchi in stile Star Wars. In una delle puntate si scherzò anche sul fatto che sotto quel casco bianco ci fosse Michael Schumacher. Il 7 volte campione del mondo di Formula 1 si presentò, alla puntata dove era ospite, visto appunto da The Stig. Dal 2010 in poi, dopo Collins, nessuno riuscì a scoprire l’identità del nuovo pilota.
In occasione dell’ultimo episodio di The Grand Tour, Jeremy Clarkson ha svelato alcune chicche dello show e di Top Gear, inclusa l’identità dell’ultimo The Stig. Dal 2010 fino al termine del programma nel 2022, sotto il casco bianco si nascondeva Phil Keen. Il pilota britannico vanta un curriculum impressionante, tra cui 24 vittorie e 16 pole position nel campionato British GT. Inoltre, ha gareggiato anche nella European Le Mans Series. Con questa rivelazione, si mette quindi ufficialmente fine ad un’era.