Tesla, per gli adesivi contro Musk da apporre sui parafanghi è un vero boom

Dario Marchetti Autore
La svolta a destra dell’uomo più ricco del mondo potrebbe rivelarsi un boomerang
Adesivi contro Elon Musk

La svolta politica a destra del CEO di Tesla, Elon Musk, potrebbe rivelarsi una scelta di marketing non proprio esaltante. Occorre infatti ricordare che, storicamente, si tratta di un marchio automobilistico ambito dai liberals attenti al clima. Se negli anni passati le simpatie politiche di Musk non avevano suscitato avversione, oggi qualcosa sembra stia mutando. A provocare tale rigetto il fatto che l’uomo più ricco del mondo abbia deciso di impegnarsi direttamente nella contesa politica. Lo ha fatto finanziando largamente Donald Trump di cui sono note le idee sulla transizione energetica. Tanto da essere ricompensato dal nuovo POTUS con un ruolo di governo, quello di responsabile del Dipartimento per l’efficienza governativa ispirato alle criptovalute.

Per gli adesivi anti-Musk da apporre sulle Tesla è un vero boom

Molti degli attuali proprietari di Tesla si sentono sempre più in colpa o imbarazzati dal possesso delle loro auto. O, al minimo, vogliono far sapere al mondo che vedono la loro Model 3 o Model Y semplicemente come un bel modo di spostarsi, e non come un cappello MAGA (acronimo di Make America Great Again, lo slogan elettorale di Trump) su ruote.

Elon Musk

Per farlo, stanno acquistando in massa gli adesivi da apporre sul paraurti del proprio veicolo, con tanto di slogan anti-Musk. A raccontare quanto sta accadendo è stato Matthew Hiller, l’uomo che si muove dietro l’operazione. Lo ha fatto con Heatmap News, che hanno deciso di incontrarlo per capire la genesi di quanto sta accadendo.

Occorre sottolineare, che l’operazione non è nata dopo le ultime esternazioni di Musk. Lo stesso Hiller, infatti, ha affermato che gli adesivi contrari a Musk sono stati lanciati addirittura nel gennaio del 2023. Per poi aggiungere una stoccata non da poco: “E a questo punto, è impazzito”. Facendo però la sua fortuna commerciale.

Le vendite hanno raggiunto livelli record diverse volte quest’anno, ha aggiunto Hiller, anche dopo l’apparizione di Musk a un comizio di Trump. Sono salite alle stelle il giorno dopo le elezioni, con 250-300 ordini quel giorno, e da allora sono rimaste stabili, tanto da rendere complicato a Hiller tenere il passo della tendenza in atto.

Perché proprio ora? 

Se l’originale “I Bought This Before We Knew Elon Was Crazy”, riferito appunto all’acquisto di una Tesla, rimane il best seller sullo store online di Hiller, con il passare del tempo sono arrivati altri adesivi. Tra di essi spiccano il conciso “Anti Elon Tesla Club” e il semplice, ma non meno efficace “Shut Up Elon”.

Tutto molto divertente, ma al tempo stesso inquietante. Se un tempo il miliardario di origini sudafricane si limitava a litigare con Alexandria Ocasio-Cortez e ad alimentare la propaganda di destra con X, ora le cose sono mutate profondamente. In pratica, è avvenuto quello che noi italiani abbiamo sperimentato con Silvio Berlusconi. La discesa in campo diretta di un miliardario non solo pieno di soldi, ma in grado di indirizzare l’opinione pubblica, ha mutato profondamente la situazione.

Adesivi contro Elon Musk

E se un tempo molti che non amavano Musk ne apprezzavano i prodotti, reputandoli semplicemente i migliori, ora le cose potrebbero mutare profondamente. E potrebbe ben presto venire fuori che la supposta convenienza ad appoggiare direttamente Trump, venendone compensato tramite contratti governativi, politiche amichevoli o un’applicazione più permissiva delle normative, non sarebbe così lampante.

Se c’è una ragione per cui la maggior parte dei dirigenti decide di non esondare dal settore degli affari, è proprio perché a loro importa vendere i propri prodotti a chiunque li compri. Entrare a gamba tesa in politica, non è propriamente la scelta ideale, per un dirigente d’azienda. Soprattutto se un determinato prodotto è offerto anche da altri, magari anche a prezzi accessibili.

Se la corrente anti-Musk dovesse continuare a crescere vigorosamente, molti potrebbero decidere di passare alle auto elettriche prodotte da altri marchi la cui dirigenza non si sogna lontanamente di impegnarsi in politica. A partire da Ford, General Motors e Rivian, ad esempio. Sarà quindi interessante vedere cosa accadrà nel futuro prossimo e, soprattutto, se Musk non sia entrato in una palude da cui potrebbe essere complicato uscire.

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