Si parla molto del preventivato arrivo del tanto atteso modello conveniente di Tesla, che secondo alcune fonti dovrebbe rivelarsi una Model Y di dimensioni più limitate. La curiosità deriva anche dal momento molto particolare dell’azienda californiana, praticamente in rotta su tutti i mercati mondiali. Sperando, con tutta evidenza, di invertire un trend che potrebbe essere molto pericoloso, a gioco lungo.
In attesa del suo arrivo, però, la casa automobilistica di Elon Musk non si fa eccessivi scrupoli nel tosare chi ha 50mila dollari da spendere per prenotare, non acquistare, un veicolo che ancora non c’è, nonostante sia stato annunciato nel 2017. Otto anni in cui della Roadster di seconda generazione non si è vista traccia. E neanche si sa quando coloro che hanno già provveduto al grazioso regalo potranno vedersi recapitata la merce concordata.
La Roadster doveva arrivare nel 2020
Era il novembre del 2017 quando Elon Musk annunciava il lancio della Roadster di seconda generazione. Sono passati ormai otto anni da allora e Tesla continua ad accettare depositi, al proposito. Della consegna dell’auto sportiva, però, non si ha alcuna notizia, neanche andando a visionare il sito web dell’azienda californiana.

In un primo momento, l’uomo più ricco del mondo (non si sa ancora per quanto, considerando il crollo del valore azionario di Tesla) aveva indicato nel 2020 l’anno della sua entrata in produzione. Una data che è slittata di anno in anno arrivando al 2024. Anno che si è concluso ancora senza notizie apprezzabili al proposito. Quindi con l’ormai tradizionale annuncio per il 2025, che immaginiamo destinato a provocare grande gioia tra chi ha già versato i propri soldi.
Lo stesso Musk, nel passato autunno, ha avuto almeno il buon gusto di ringraziare i titolari di un deposito Roadster per la pazienza dimostrata. Aggiungendo che il design era sulla strada della finalizzazione, ma avvertendo che i modelli mainstream (in pratica tutti meno Roadster) avrebbero avuto comunque la priorità, in termini di sviluppo. Quindi, con ogni probabilità, anche il 2025 se ne andrà senza l’arrivo di quella che ormai assomiglia a una leggenda metropolitana.
Però, non mancano gli annunci fantasmagorici…
Se di Roadster non sembra avvicinarsi il debutto, chi ha versato 50mila dollari di deposito può intanto consolarsi con il profluvio di annunci al riguardo. Nel corso degli anni, infatti, le affermazioni sul modello sono state tante.
Nel novero vanno comprese le promesse per quanto concerne i tempi di accelerazione da 0 a 60 mph inferiori al secondo, di un pacchetto opzionale a marchio SpaceX con dieci propulsori a razzo presumibilmente in grado di migliorare accelerazione, velocità massima, frenata, curve. Qualche mattacchione ha anche aggiunto che di questo passo il modello sportivo di Tesla volerà su Marte, al posto dei razzi di SpaceX. Una battuta che probabilmente arriverà in tempi non lontani, considerata la propensione di Musk a spararle grosse.
Altro motivo di consolazione (o no?) per chi ha già versato i suoi soldi, arriva dal sito istituzionale di Tesla. Ove, sebbene la Roadster non compaia insieme a veicoli come la Model 3, la Model Y e la Cybertruck nel menu a discesa che si apre quando si clicca sulla scheda “veicoli”, è comunque elencata in un menu separato sulla destra, insieme al camion commerciale semi-elettrico.
Cliccando su quel link, in effetti si apre una pagina contenente varie immagini CGI di una Roadster rossa con e senza il tetto targa in posizione, oltre a un video della presentazione fatta da Elon Musk anni fa. Inoltre, appaiono alcuni dati come quello relativo all’accelerazione da zero a 60 mph (96 km/h) in 1,9 secondi, un tempo di 8,8 secondi per un quarto di miglio (400 m), una velocità massima di oltre 250 mph (402 km/h) e un’autonomia di 620 miglia. E, ancora, si afferma che la Roadster avrà la trazione integrale e, a differenza della maggior parte dei rivali, presenterà quattro posti a sedere.
“Prenota ora”: per fare cosa?
Naturalmente, nell’ottica aziendale, è molto più importante quel pulsante “Prenota ora” che conduce i visitatori a una semplice pagina di prenotazione sul sito Web Tesla US. In cui viene presentata un’unica immagine del profilo di una Roadster rossa, senza alcuna opzione di configurazione, colore o allestimento.

E, cosa ancora più importante, Tesla non fornisce nemmeno una stima approssimativa del prezzo. Se è vero che diversi anni fa avessero iniziato a circolare indiscrezioni che lo volevano in una forbice trai 200 e i 250mila dollari, tutto è ancora in alto mare.
Chi dopo tutto questo tempo non si è lasciato scoraggiare dalla mancanza di informazioni concrete, può naturalmente rischiare. Per farlo basta versare un deposito iniziale di 5mila dollari tramite carta di credito, cui dovrà seguire un bonifico bancario a favore di Tesla per altri 45mila, entro i successivi dieci giorni. Inoltre, c’è un avviso al fatto che le prenotazioni non saranno confermate fin quando non sarà completata la parte consistente dell’accordo relativa al bonifico bancario.
Intanto, qualcuno fa sul serio
Gli otto anni trascorsi dalla prima visione della Roadster, possono essere considerati alla stregua di un’era, in termini di industria automobilistica. Tanto che del veicolo che arriverà, quando arriverà, è anche difficile prevedere gli effettivi contorni.
Nel frattempo, però, qualcuno ha compreso la debolezza della posizione di Tesla su questo versante e ha deciso di muovere battaglia, senza indugio alcuno. Stiamo parlando di Longbow, un nuovo marchio britannico, che ha sta offrendo la sua versione di Roadster.

È stato proprio Daniel Davy, uno dei suoi fondatori, ad affrontare il tema. Lo ha fatto durante una conversazione intrattenuta con Top Gear, affermando senza timore alcuno che già il nome scelto per il modello è da considerare a tutti gli effetti alla stregua di un deliberato attacco alla Roadster II di Tesla.
Chiarissime le sua parole al riguardo: “Molti clienti hanno versato acconti per una Roadster che non possono ottenere. Quindi abbiamo pensato di essere la prima Roadster elettrica a seguire effettivamente quella di Tesla. Se le persone vogliono riavere indietro i loro 250mila dollari di acconto per un’auto del 2020 e investirli in qualcosa di meglio, con noi ne otterranno una prima. Sono i benvenuti. La nostra Roadster sarà la prima a scendere in campo”. L’unica imprecisione è nel fatto che l’acconto è pari a 50mila dollari, non 250mila, ma la sostanza è molto chiara.