Tesla nega di aver licenziato dipendenti per aver aderito al sindacato a New York

Andrea Senatore Foto Autore
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Nei giorni scorsi aveva fatto molto scalpore la notizia secondo cui Tesla avrebbe licenziato dozzine di dipendenti a New York in quanto avevano annunciato di voler entrare in un sidndacato. La casa automobilistica americana ha risposto alle affermazioni definendole “false accuse”, negando di aver licenziato circa 800 lavoratori in seguito al loro tentativo di sindacalizzazione nella sua fabbrica di Buffalo, New York. In un dettagliato post sul blog, la casa automobilistica di veicoli elettrici ha presentato la sua versione della storia ed è molto diversa da quanto riportato all’inizio di questa settimana.

Tesla nega le accuse di aver licenziato dipendenti rei di aver aderito al sindacato

Secondo quanto era emerso in precedenza, un giorno dopo aver annunciato il loro obiettivo di unirsi in un sindacato, alcuni dipendenti affermano di aver ricevuto un’e-mail da Tesla in cui era indicato il loro licenziamento. I dipendenti sono rappresentati dal gruppo Workers United, che ha immediatamente sporto denuncia al National Labour Relations Board statunitense.

Il CEO di Tesla, Elon Musk, ha già un rapporto conflittuale con i sindacati a seguito di uno sforzo di sindacalizzazione del 2017 da parte dei lavoratori della fabbrica di Fremont in California, sede della Model S e della Model X. Quindi cosa è accaduto davvero a New York? Secondo Tesla, la società conduce cicli di revisione delle prestazioni dei suoi dipendenti ogni sei mesi in tutti i suoi stabilimenti in tutto il mondo. Bufalo non fa eccezione.

I dipendenti ricevono una valutazione da 1 a 5 che “li aiuta a calibrare il proprio lavoro con quelle che sono le aspettative”. Un dipendente verrà “lasciato andare” se non riesce a soddisfare tali aspettative. L’ultima revisione della performance è stata da luglio 2022 a dicembre 2022 e ai manager è stato comunicato che “le uscite per le performance basse sarebbero iniziate la settimana del 12 febbraio 2023”. Alla fabbrica di Buffalo, circa il 4% dei dipendenti è stato licenziato in base alla valutazione delle prestazioni. Presumibilmente hanno anche ricevuto un precedente “feedback sulle loro scarse prestazioni nel corso del periodo di revisione”.

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Tesla sta essenzialmente dicendo che a loro è stata data la possibilità di migliorare, ma non ci sono riusciti. Queste persone sono state poi informate il 3 febbraio che sarebbero state licenziate – “molto prima che fosse annunciata la campagna sindacale”. Tesla afferma di essere stata informata della campagna 10 giorni dopo e sottolinea di aver “appreso col senno di poi che uno dei 27 dipendenti interessati è stato ufficialmente identificato come parte della campagna sindacale”.

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