Tesla, Musk: “potremmo venderle al prezzo di costo”

M Magarini
Tesla Model Y

Elon Musk è un uomo fuori dall’ordinario. Nel bene e nel male, il visionario tycoon sudafricano sa bene come cogliere il controtempo, dando degli annunci fino a quel punto impensabili. Del resto, è nella sua natura: lo ha sempre fatto e, salvo sorprese, continuerà ad andare avanti con questa politica durante la sua intera carriera da imprenditore. Così è riuscito ad accumulare una fortuna, tale da renderlo uno degli uomini più ricchi del Pianeta. Tra i fiori all’occhiello figura Tesla, l’azienda di Palo Alto (anche se il cuore operativo è stato negli scorsi mesi trasferito nello Stato della Texas) specializzata nella produzione di vetture elettriche. All’epoca dell’arrivo sul mercato in pochi credevano avesse i numeri per sfondare. In primo luogo, il fondatore non aveva dei precedenti nell’ambito delle quattro ruote e, in un ambiente tanto selettivo (e forse anche un po’ snob), ciò rappresentava quasi un’onta.

Dunque, il core business pareva troppo avveniristico: all’epoca le bev erano a malapena concepibili per gli ecologisti più incalliti, figurarsi per il resto della società. Alla fine, però, come spesso successo nel corso degli anni, ha avuto lui l’ultima parola e oggi siamo qui a celebrarne il genio. Ma uno con le sue ambizioni non si limita a vivere di rendita: andrebbe contro la stessa natura del 51enne (ne compirà 52 il prossimo 28 giugno). Semmai il successo riscosso rappresenta un continuo punto di partenza, verso traguardi sempre più prestigiosi. Fin dove ciò lo condurrà ce lo diranno i posteri; intanto, le energie nervose sono proiettate al presente. E sarebbe strano il contrario, alla luce delle notevoli difficoltà affrontate dall’industria delle quattro ruote durante gli ultimi anni.

Lo scoppio dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, e le misure restrittive adottate dai Governi per contenere il contagio, hanno tarpato le ali a qualunque operatore della mobilità. Lo scoppio del Coronavirus non solo ha implicato un prezzo parecchio elevato in termini di vite umane. La crisi degli approvvigionamenti dei componenti e il successivo scoppio della guerra in Ucraina, invasa dall’esercito russo di Vladimir Putin, ha reso lo scenario davvero complicato. Effettuare delle previsioni sul futuro richiede delle capacità quasi divinatorie. Ognuno ha oggi la sua personale ricetta per tirarsi fuori dalle sabbie mobili. Sebbene il mondo sia tornato alla normalità, permane un grave fardello: l’inflazione. Qualsiasi tipo di bene di consumo costa oggi di più ed è alla stregua di una mission impossible uscirne vincitori.

Tesla: l’ultima provocazione di Elon Musk sul prezzo

Tesla Model Y

Le realtà operative nelle quattro ruote hanno dei costi non indifferenti da fronteggiare, il che li obbliga ad adottare delle misure di emergenza. Nel caso della Tesla, la risposta è stata rappresentata da una politica commerciale ancora più aggressiva. In fede agli obiettivi iniziali di democratizzare i veicoli a zero emissioni, nel recente periodo è stata applicata una netta sforbiciata ai listini. Ma il colpo di scena, degno di un maestro del cinema, non lo abbiamo forse ancora visto. A profilarlo ci ha pensato lo stesso Elon Musk, in recenti apparizioni pubbliche. Per aumentare la tiratura avrebbe in mente di ridurre ulteriormente il prezzo dei modelli del portafoglio prodotti, al punto da renderlo al costo di produzione originale.

Ora, alle boutade del deus ex machina della Tesla si è abituati, d’altro canto ha già mosso dei passi concreti a riguardo. Nelle scorse settimane è stato disposto uno sconto radicale alla Model 3, pari a 6 mila euro, tali da farle raggiungere il minimo storico di 41.490 euro. Ora, nella prospettiva del popolo italiano, la cifra è a dir poco appetibile, pure per via degli incentivi alla rottamazione disposti dal Governo. L’idea portata avanti da Tesla cozza con quanto abbiamo assistito fino ai giorni nostri, con le compagnie interessate esclusivamente ad aumentare il giro d’affari.

Tesla Model 3

Nel mirino vi è, infatti, l’incremento drastico del volume di produzione. I portavoce ufficiali della compagnia lo hanno spiegato a chiare lettere e gli indizi ci portano nella suddetta direzione. L’accelerazione è stata conferita al via del 2023, scatenando una decisa guerra dei prezzi. Le realtà concorrenti rimangono finora a guardare le mosse del marchio, nel tentativo di definire le migliori risposte alla pericolosa offensiva.

Reattiva si è rivelata essere la Ford, che ha rivisto verso il basso il listino della Mustang Mach-E.La declinazione a batteria della pony car per antonomasia alimenta la cosiddetta “guerra dei prezzi”. In palio, la palma di realtà numero uno degli States. Il colosso del Michigan dà, comunque, dei segnali contrapposti, sicché la F-150 Lightning è stata protagonista di un rincaro. Dal canto proprio, il gruppo Stellantis ha preferito tirarsi fuori fin dal principio. Il conglomerato italo-franco-americano non contempla l’idea, sicché non ritiene sostenibile il modo di fare impresa della Tesla. Lo ha dichiarato a chiare lettere l’amministratore delegato, Carlos Tavares. I numeri sembrano dargli ragione, con il fatturato e il margine operativo in continua crescita, malgrado il numero di consegne è calato nel primo trimestre dell’anno. Il rendimento è soddisfacente, nel rapporto con gli altri portatori d’interesse, l’aspetto di maggiore interesse per Tavares e soci.

Nel mentre, la Tesla ha riportato un calo, malgrado non dia l’impressione di esserne preoccupata. Anziché guardare soltanto il mondo occidentale, il focus sarebbe spostato sui competitor cinesi, i cui prezzi di listino accessibili costituiscono un punto di forza. Il vantaggio competitivo accumulato dalla Terra del Dragone lascia pensare che siamo appena all’inizio. A ogni modo, prima di tirare delle conclusioni, sarebbe opportuno attendere le future manovre societarie. La partita è in piena fase di svolgimento.

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