La Tesla Model Y è sul punto di mettere a segno un risultato che non farà dormire la notte ai rosiconi. Reduce da un 2022 in notevole spolvero, chiuso al terzo posto come targhe assolute su scala globale dietro solo alla Toyota Rav4 e alla Corolla, è sul punto di tagliare un traguardo pazzesco.
Tesla Model Y: i rosiconi si roderanno il fegato
Con la netta sforbiciata ai listini in atto da inizio anno, le immatricolazioni della Casa di Elon Musk sono schizzate alle stelle. Mentre il magnate sudafricano preannuncia il giorno in cui l’azienda proporrà i veicoli a parità di costo di produzione, l’entusiasmo dei fan è alle stelle. E, non solo per la qualità costruttiva, evidenziata pure da bolidi quali la Model S Plaid, ritenuta da tanti una supercar a pieno titolo. Gioca, infatti, in suo favore pure la diffusione delle colonnine di ricarica, superiori a qualsiasi concorrente. Nessuno riesce a reggerne il passo e nemmeno il governo federale degli Stati Uniti è riuscita a porvi un freno. Sebbene l’amministrazione Biden abbia cercato di promuovere lo standard di ricarica “rivale”, il CCS, il NACS pare aver ormai vinto. I numerosi accordi sottoscritti insieme alle compagnie sulla carta rivali, da Ford a General Motors, sanno di vittoria schiacciante definitiva.
Dal canto suo, la Tesla Model Y ha concluso il primo semestre 2023 in cima alle vendite. Nessun modello ha retto il suo passo, neppure la Corolla, indietro di circa 17 mila unità rispetto alle 427.524 della realtà USA. Secondo quanto scrive Auto Evolution, ci sono i presupposti affinché gli equilibri rimangano invariati pure a fine anno. Infranto un tabù, il suv sarebbe in procinto di tagliarne un altro, insomma. Mai nessuno prima di lei era riuscita a chiudere in prima posizione nemmeno le classifiche parziali. E con la favorevole politica commerciale paiono esserci i presupposti affinché si confermi la best seller mondiale.
L’unica vera accreditata a metterle i bastoni fra le ruote sarebbe la Dacia Sandero, capace di totalizzare 148.080 immatricolazioni nei primi otto mesi in Europa, contro le 153.191 della Model Y, per uno scarto di poco più di 5 mila auto. Tagliare fuori dalla corsa il marchio rumeno sarebbe un peccato mortale. Chissà come si risolverà il testa a testa avvincente verso il rettilineo finale. Non abbiamo il benché minimo dubbio sul fatto che ne vedremo delle belle!