La rete Tesla è diventata un punto di riferimento per la ricarica delle auto elettriche. In segno di gratitudine verso i clienti, che hanno contribuito al suo successo su scala mondiale, l’azienda texana apre gratuitamente tutte le sue stazioni di ricarica fino al 6 gennaio.
Tesla, sì alla ricarica gratuita fino al 6 gennaio: tutti i dettagli dell’iniziativa
Solitamente, chi non vuole passare all’elettrico a pieno regime critica l’infrastruttura di ricarica. A causa della scarsità dei punti di rifornimento e della loro inaffidabilità, molti conducenti preferiscono ibride o persino veicoli a combustione “tradizionale”. Tuttavia, Tesla è un’eccezione. La sua visione nel settore ha permesso di accumulare una competenza che garantisce i migliori standard sul mercato. Nonostante le idee innovative, compreso il software (sebbene l’Autopilot abbia causato il richiamo di due milioni di vetture), Tesla guarda con superiorità le rivali. La rete di ricarica non è più esclusiva solo per i proprietari di veicoli Tesla.
Negli anni, l’azienda ha aperto la sua rete di ricarica a livello mondiale. Sebbene inizialmente fosse limitata ai proprietari di Tesla, la situazione è cambiata radicalmente. Nonostante l’aumento di consensi, si sono introdotte tariffe di ricarica elevate. Tuttavia, tali costi saranno temporaneamente sospesi in alcuni Paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Romania, Spagna, Svezia e Turchia. Questo significa che chi possiede un’auto elettrica può effettuare una ricarica gratuita fino al 6 gennaio. Come fare? È sufficiente registrarsi sull’app Tesla. Tuttavia, alcuni Paesi importanti, come il Portogallo, non sono inclusi. Inoltre, residenti negli Stati Uniti e in Canada non potranno usufruire di questa iniziativa.
Al momento, Tesla ha oltre 50.000 stazioni Supercharger in tutto il mondo, capaci di una potenza massima di 250 kW e in grado di offrire un’autonomia di oltre 275 km in soli 15 minuti.
Tuttavia, Tesla ha ricevuto numerose critiche nelle ultime settimane, soprattutto in seguito alla pubblicazione di un rapporto che ha causato accese discussioni negli Stati Uniti. Il report accusa Tesla di aver dovuto sostituire oltre 120.000 bracci delle sospensioni, nonostante molte delle vetture coinvolte avessero percorso pochi chilometri. Invece di coprire i costi, in 31.000 casi l’azienda avrebbe addebitato le spese agli acquirenti. Altri difetti segnalati includono problemi al piantone dello sterzo e ai semiassi. Tuttavia, i portavoce di Tesla hanno respinto categoricamente queste accuse, definendole totalmente infondate.