Tesla si è lasciata il peggio alle spalle. Nella seconda metà dell’anno passato agli archivi, la Casa texana ha affrontato una momentanea crisi. Oggi, però, soffia tutto un altro vento, favorevole alla creatura di Elon Musk, che, nel bene e nel male, riesce a catalizzare su di sé l’attenzione ogni volta che parla. Perché, anche se spesso le sue sono delle semplici boutade, quando tiene fede alle promesse è in grado di sconvolgere il mercato. Prendiamo a riferimento la guerra dei prezzi avviata lo scorso anno. La decisione era nell’aria, ma in pochi credevano di vedere il tycoon sudafricano tanto determinato.
Tesla: le difficoltà sono acqua passata
Nel corso degli incontri con la stampa, lo stesso imprenditore ha paventato un futuro in cui le Tesla verranno commercializzate allo stesso costo di produzione. Sono bastate queste parole per mandare in tilt la rete e provocare la reazione, anche piuttosto accesa, di certi concorrenti.
Ad esempio, Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha definito insostenibile la politica messa in atto. Dovendo rispondere alla domanda dei profitti degli azionisti, è suo compito assicurarsi di accontentarli. Dello stesso avviso è apparsa Volkswagen, almeno fino a qualche tempo fa. Infatti, negli scorsi giorni ha deciso di tagliare i prezzi, nella speranza di ritrovare la strada maestra. Nel 2023 il gigante di Wolfsburg è, del resto, uscito con le ossa rotte, al contrario di Tesla, apparsa in particolare spolvero.
Nel mercato delle vetture elettriche, il costruttore a stelle e strisce ha totalizzato 1,8 milioni di immatricolazioni in tutto il mondo, registrando una crescita del 38% rispetto al 2022. Un risultato notevole, tenuto conto dell’attuale situazione funestata dalla carenza di componenti e dall’incertezza economica. Ostacoli che sono stati aggirati mediante una propria catena di approvvigionamento efficiente e dalla continua innovazione.
La Model Y si è rivelata la best-seller assoluta della gamma, davanti alla Model 3, reduce dal restyling, internamente battezzato Project Highland. Discreto il rendimento delle proposte più lussuose, la Model S e la Model X, che hanno superato, sommate tra loro, le 120.000 unità di immatricolazione. Ciò è da attribuire anche alla forte concorrenza delle rivali europee, da BMW a Mercedes-Benz, fino ad Audi.
Nel 2024 la Model Y dovrebbe ricevere un aggiornamento di metà carriera con molti punti in comune rispetto alla Model 3. Chiamato Project Juniper, avrà il compito di confermare l’appeal del fortunato veicolo. Nascerà, inoltre, presso la Gigafactory di Shanghai, la Model 2, la BEV low-cost del marchio. Ai microfoni, Musk ha parlato di “rivoluzione”, facendo riferimento soprattutto al prezzo, accessibile vista almeno la situazione, poiché sarà acquistabile a circa 25.000 euro. In poche riescono finora a meglio figurare sul suolo europeo, nell’ordine la Dacia Spring, la Renault Twingo e la Citroen e-C3, presentata pochi mesi fa.