Tesla ha modificato la sua politica di fatturazione con una “tassa di congestione” che mira a migliorare l’efficienza nelle sue stazioni di ricarica rapida DC Supercharger. Come riportato dalla pagina delle tariffe Supercharger sul sito Web di Tesla, aggiornata all’inizio di questa settimana, agli utenti negli Stati Uniti verrà ora applicato un costo di $ 1 al minuto per caricare oltre il 90 per cento della capacità. Tesla precisa che ciò vale solo per le stazioni “occupate”, ma non specifica cosa intende per stazione occupata o quale percentuale di Supercharger sarà soggetta a questo costo aggiuntivo.
Tesla ha deciso di tassare chi ricarica la propria auto che ha già il 90% di autonomia
Per chi viaggia al limite dell’autonomia del proprio veicolo, come in un weekend festivo, la tassa di congestione potrebbe essere piuttosto salata, perché l’ultimo 10 per cento di carica di un’auto al 100 per cento potrebbe richiedere più di mezz’ora. Questo dipende dal fatto che la carica si fa molto più lenta quando la batteria arriva all’80 per cento della capacità, tanto che per completare il restante 20 per cento ci vuole lo stesso tempo che per passare dal 10 per cento all’80 per cento.
Per caricare la batteria di una Model 3 dal 10% all’80% ci vogliono circa mezz’ora, ma per arrivare al 100 per cento ci vuole un’altra mezz’ora, quindi il costo aggiuntivo potrebbe essere di 20 dollari. E questo non vale per chi è pronto a staccare la spina appena finita la carica, evitando così costi di inattività.
I Supercharger Tesla sono noti per la loro affidabilità, quindi le stazioni in avaria che riducono la disponibilità sono probabilmente meno frequenti rispetto ad altre reti di ricarica. Ma la rete Supercharger sta per accogliere un aumento di nuovi utenti. Tesla non ha citato esplicitamente questo come motivo per le nuove tariffe, ma è bene ricordare che l’anno prossimo la rete Supercharger sarà usata da veicoli elettrici di diversi marchi, quando Tesla la renderà accessibile ad altri produttori per la prima volta negli USA.