Tesla Full-Self Driving: Musk punta forte sulla Cina

Ippolito Visconti Autore News Auto
Elon Musk preme affinché il Tesla Full-Self Driving abbia successo in Cina. Qui, questa tecnologia di guida assistita molto evoluta, che si avvicina parecchio alla macchina robot al 100%, fa breccia.
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Elon Musk preme affinché il Tesla Full-Self Driving abbia successo in Cina. Qui, questa tecnologia di guida assistita molto evoluta, che si avvicina parecchio alla macchina robot al 100%, fa breccia. Piace tantissimo alle persone di ogni età nel Paese del Dragone. Infatti molte vetture made in China hanno la guida autonoma, così da catturare clienti. Per fare concorrenza alle aziende locali  (XPeng, Nio e Zeekr Gruppo Geely), l’imprenditore di origini sudafricane ha una sola soluzione: vincere col suo dispositivo.

Tesla Full-Self Driving in Cina: problema di costi di abbonamento

La suite di funzioni richiede una supervisione costante del conducente un Livello 2 della scala da 0 a 5 della Society of Automotive Engineers, Sae. Un Autopilot molto più sofisticato. All’orizzonte però c’è un problema. Il Tesla Full-Self Driving costava 15 mila dollari nel 2023, ora 8.000. Viene venduto negli Stati Uniti a 99 dollari al mese (sino all’aprile 2024 era 199 dollari). E a 99 dollari canadesi (72,52 dollari) in Canada in un contesto di indebolimento delle vendite di veicoli elettrici e di intensificazione della concorrenza sui prezzi. Si ipotizza un prezzo attorno a 50 dollari al mese in Cina. Ma Huawei sulla SU7, XPeng, Nio e Li Auto offrono funzionalità analoghe e a basso costo o addirittura gratuite. Come prezzo, Tesla non sarebbe competitiva. Deve vincere in fatto di qualità: partita difficile. Bisogna dimostrare la superiorità tecnologica.

Tesla Full-Self Driving


Espansione Tesla in Cina

Tesla ha già venduto più di 1,7 milioni di auto in Cina da quando è entrata sul mercato dieci anni fa. La sua fabbrica di Shanghai è la più grande a livello globale. La partita dell’elettrico e della guida autonoma nel Paese orientale è la chiave del successo per essere ancora più forte a livello internazionale. E per contrastare qualche crepa dovuta a profitti non più stellari come prima. Tutto si gioca a Pechino e dintorni, che 40 marchi esteri hanno inteso invadere alla ricerca del Sacro Graal.

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