Un analista di Wedbush stima che la rete Supercharger di Tesla diventerà un business da 10 a 20 miliardi di dollari l’anno entro la fine del decennio. Quando Tesla lanciò per la prima volta la rete Supercharger nel 2012, lo fece perché nessun altro stava implementando stazioni di ricarica rapida DC per i viaggi a lunga distanza. Lo faceva come un servizio ai suoi proprietari.
La rete Supercharger rappresenterà dal 3% al 6% delle entrate totali di Tesla
All’epoca, il CEO di Tesla, Elon Musk, affermò addirittura che la rete Supercharger “non sarebbe mai stata un centro di profitto” per la casa automobilistica, il che significa che non aveva intenzione di trarne profitto. Inizialmente lo scopo era aiutarli a vendere auto elettriche. Ma per essere onesti, non molte persone avrebbero potuto prevedere cosa sarebbe diventato, ed è l’unica rete globale di ricarica rapida DC e di gran lunga la rete di ricarica più estesa del Nord America.
Con Tesla che ora dispone di una flotta di milioni di veicoli che utilizzano la rete e la stanno aprendo ai veicoli elettrici di altre case automobilistiche, gli analisti finanziari stanno iniziando a vedere che la rete Supercharger ha un business enorme che sostituirà in parte le stazioni di servizio, e vogliono valorizzare Esso. L’analista di Wedbush Securities Dan Ives, che si occupa di Tesla da molto tempo, oggi ha rilasciato una nuova nota ai clienti in cui afferma di ritenere che la rete Supercharger rappresenterà dal 3% al 6% delle entrate totali di Tesla, ovvero da 10 a 20 miliardi di dollari di ricavi entro il 2030.
Con l’introduzione del Magic Dock di Tesla, un adattatore che consentirà ai veicoli elettrici non Tesla di ricaricarsi secondo lo standard NACS, ciò offre all’azienda un’opportunità incrementale per espandere ulteriormente la propria area di ricarica all’intera flotta di veicoli elettrici.
