Tesla sarà probabilmente costretta a sospendere la produzione nella sua Gigafactory di Grünheide per quasi due settimane a causa di un incendio doloso avvenuto il 5 marzo. L’incidente, che ha coinvolto un traliccio elettrico situato a circa dieci chilometri dal sito della casa americana ha causato un’interruzione di corrente nella fabbrica e in sei comunità circostanti, portando alla sospensione della produzione e al rinvio a casa dei dipendenti.
Stop almeno fino alla fine della prossima settimana per la fabbrica di Tesla
Pochi ore dopo l’incendio, il gruppo estremista di sinistra autoproclamato “Vulkangruppe” ha rivendicato la responsabilità dell’atto criminoso. La polizia ha confermato l’autenticità della lettera di confessione. Sebbene l’energia sia stata ripristinata nelle comunità dopo poche ore, la Gigafactory, con i suoi 12.000 dipendenti, è rimasta senza corrente.
Tesla ha pubblicato un elenco di fatti sull’impatto ambientale della fabbrica, affermando che la produzione a Grünheide utilizza meno di 2,28 metri cubi di acqua per veicolo, un terzo al di sotto della media del settore. Altri punti riguardano la produzione di energia solare, la riforestazione e la mobilità dei dipendenti.
Tuttavia, l’arresto della produzione avrà un impatto significativo sui conti di Tesla. Attualmente, dalla linea di produzione di Grünheide escono circa 6.000 automobili ogni settimana. Considerando solo il prezzo base di una Model Y di circa 45.000 euro, Tesla potrebbe perdere 270 milioni di euro di vendite a causa dell’attacco. Ci sono anche costi aggiuntivi dovuti all’interruzione della catena di approvvigionamento.
Secondo quanto riportato dal “Manager Magazin”, i camion sono già stati visti fare retromarcia davanti alla fabbrica. Diverse personalità, tra cui il CEO di Tesla Elon Musk, il direttore della fabbrica André Thierig e politici statali e federali, hanno commentato gli eventi dell’incendio, esprimendo preoccupazione e solidarietà.
