Tesla sta assumendo tra le 500 e le 600 persone al mese in uno stabilimento europeo. Segno evidente di quanto la Casa automobilistica di Palo Alto voglia mettere sempre più le radici anche nel Vecchio Continente. La fabbrica in questione è quella di Gruenheide, in Germania, dove ci sarebbero le condizioni favorevoli per gettare delle fondamenta importanti. Difatti, il progetto sarebbe in via di definizione con il supporto dell’agenzia nazionale per l’impiego tedesco al reclutamento lavoratori in esubero nelle compagnie del settore automotive. A comunicarlo nella giornata di oggi, lunedì 13 giugno 2022, il ministro dell’economia regionale del Brandeburgo, soddisfatto dei recenti sviluppi.
Tesla rimpolpa il personale di uno stabilimento
Finora – ha spiegato il ministro Joerg Steinbach in una conferenza stampa – sono stati reclutati in totale 4.100-4.500 dipendenti, di cui il 10 per cento stranieri, perlopiù polacchi. Ai microfoni Steinbach ha tracciato un quadro della situazione attualmente vissuta dallo Stato e dalla Regione di competenza. I marchi dell’industria delle quattro ruote in altri territori si starebbero rendendo conto che il taglio del personale attuato, poiché il fabbisogno di manodopera è inferiore per le costruzione di vetture a batteria, favorisca il Brandeburgo. Difatti, l’area diretta da Steinbech sta cercando di attirarla.
Lo stabilimento di Gruenheide è in funzione su due turni dal 23 maggio con un terzo che dovrebbe iniziare prima della fine dell’anno, ha aggiunto. Tesla non ha risposto fin qui alla richiesta di un commento.
La notizia fa seguito alle dichiarazioni rilasciate dal fondatore e amministratore delegato Elon Musk all’inizio del mese di giugno. Il CEO della società californiana aveva ordinato un taglio del 10 per cento dei posti di lavoro e di sospendere le assunzioni.
Nella mail, riportata dall’agenzia di stampa Reuters, il tycoon sudafricano aveva indicato ai dirigenti di adottare un approccio di contenimento dei costi. Dietro il provvedimento una sensazione pessima sul futuro dell’economia. Stando alle indicazioni dell’imprenditore andavano licenziate 10 mila persone. La direttiva era stata spedita a soli due giorni di distanza dallo sfogo del miliardario contro lo smart working dello staff impiegato in ruoli d’ufficio.