Terza fabbrica europea della cinese BYD in Europa? Perché Germania sì e Italia no

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il colosso cinese BYD starebbe considerando la Germania per un possibile terzo stabilimento di assemblaggio in Europa.
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BYD mette sul tavolo il tris d’assi: dopo Ungheria e Turchia, il colosso cinese starebbe considerando la Germania per un possibile terzo stabilimento di assemblaggio in Europa. Lo ha detto a Reuters una fonte a conoscenza della questione. Perché il Dragone cerca spazio in terra teutonica e non in Italia? Risposta: Berlino ha detto no ai dazi UE anti auto elettriche Made in China. Invece, Roma ha detto sì. Pertanto, Pechino vede di buon occhio investimenti presso Paesi che si sono opposti alle barriere anti Regno di Mezzo. Sarebbe una vittoria per i tedeschi e una sconfitta per noi, che da mesi cerchiamo una Casa cinese intenzionata ad aprire un sito nella nostra nazione, così da aumentare la produzione, crollata nel 2024. 

Sarebbe un colpaccio per BYD. Se produce auto elettriche in Europa, fa macchine Made by China: zero dazi UE, scavalcati. In più, dalla Germania potrebbe scatenare meglio l’offensiva fatta di auto termiche a benzina ibride plug-in. Secondo le stime di S&P Global Mobility, le vendite europee di BYD raddoppieranno quest’anno, passando da 83.000 unità nel 2024 a 186.000 unità, e si prevede che aumenteranno ulteriormente fino a poco meno di 400.000 unità entro il 2029. In generale, le Case automobilistiche cinesi stanno cercando di creare stabilimenti di produzione e assemblaggio in Europa, nel tentativo di vendere più auto a basso costo nella regione per sfidare i concorrenti europei, dato che la domanda rallenta in Cina, il più grande mercato automobilistico al mondo.

Cosa dice Stella Li di BYD

Il vicepresidente esecutivo di BYD Stella Li ha dichiarato in un’intervista a inizio marzo ad Automobilwoche che il gigante asiatico sta considerando una terza struttura per servire il mercato europeo nei prossimi due anni, oltre alle due che sta costruendo in Ungheria e Turchia. Al massimo, l’Italia potrebbe essere un ottimo fornitore di componentistica per Build Your Dreams: i fornitori cercano un’alternativa a Stellantis.

Problema gas ed energia

Esiste tuttavia una questione. Da quando nel 2022 la Germania non compra più il gas dalla Russia, il prezzo dell’energia è schizzato alle stelle. Un ostacolo per BYD e per tutti i cinesi, che mirano a spese bassissime, così da fare macchine con listini ultra competitivi. L’eventuale pace fra Mosca e Kiev potrebbe forse essere la soluzione, con la ripresa eventuale dell’acquisto di gas russo: da vedere a che prezzo fissato dal Cremlino. L’azienda sta prendendo in considerazione l’Europa occidentale per un terzo stabilimento in modo che – fra i clienti – il brand venga visto come locale, il più possibile familiare. Funzionari e costruttori cinesi stanno esaminando alcune fabbriche tedesche che dovrebbero chiudere, in particolare i siti Volkswagen.

Il colosso cinese BYD starebbe considerando la Germania per un possibile terzo stabilimento di assemblaggio in Europa.

Un assist per la politica

Il partito cristiano democratico, che probabilmente sarà leader del prossimo governo tedesco, si è impegnato a tagliare le tasse e ad attrarre lavoratori qualificati: desidera sostenere il settore automobilistico come la maggiore fonte di guadagno del Paese. Fabbriche che creino lavoro e indotto sono sempre le benvenute. Tuttavia, si oppone ai sussidi statali, un aspetto su cui la coalizione del cancelliere Olaf Scholz ha fatto spesso affidamento durante il suo mandato, in particolare quando ha reso disponibili quasi 10 miliardi di euro per un sito Intel. Il modo in cui i singoli Paesi si dimostreranno pro Cina nei prossimi anni sarà decisivo. Molto dipenderà dalle vendite di BYD in Europa e dall’utilizzo della capacità negli stabilimenti ungherese e turco.

Il sito di BYD in Ungheria dovrebbe avviare la produzione a ottobre, mentre la fabbrica in Turchia dovrebbe entrare in funzione a marzo 2026. Quando saranno pienamente operativi, avranno una capacità produttiva totale di 500.000 auto l’anno. 

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