Tempesta perfetta in arrivo sull’auto europea: colpa della mania elettrica

Ippolito Visconti Autore News Auto
Full electric, full nightmare: la quota delle BEV a luglio 2024 è scesa al 13,6% contro il 14,5% di luglio 2023.
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Un tunnel senza la luce in fondo: a luglio 2024, solo 139.657 le auto elettriche vendute nel Vecchio Continente. Ossia Unione europea, Regno Unito e organizzazione Efta. Con un calo del 5,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Full electric, full nightmare: la quota delle BEV a luglio 2024 è scesa al 13,6% contro il 14,5% di luglio 2023. Colpa soprattutto del crollo in Germania (-36,8%), dove gli automobilisti sono orfani degli incentivi all’acquisto da ormai 8 mesi, dice Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. Per varie ragioni (un luglio 2023 mediocre), Italia a +4,5%, Francia a +1%, Spagna a +12,4% e Regno Unito a +18,8%. Nel periodo gennaio-luglio 2024 la quota delle auto elettriche (BEV) è scesa al 13,8% dal 14,3% dello stesso periodo del 2023.

Auto elettrica calati gli ordinativi

Comunque la si guardi, quest’auto elettrica causa orticaria. Consegne giù a luglio 2024, calo nei sette mesi, male in Ue, male in Europa, flessione nel mondo, disoccupazione. Consumatori stanchi di macchine costosissime con poche colonnine, ed elettricità alle stelle. Una durissima sconfitta per le lobby elettriche di Bruxelles, scatenate nelle stanze di potere e nei social. Infatti, barano dicendo che le elettriche crescono, mettendo dentro le ibride plug-in: la fake news truffaldina, infìda, malevole.

Mercato Automotive in generale

Secondo i dati diffusi oggi dall’Acea, in luglio sono state immatricolate nell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK) 1.025.290 autovetture con un incremento sullo stesso mese del 2023 dello 0,4%, ma con un calo rispetto ai livelli ante-crisi, cioè rispetto a luglio 2019, di ben il 22,9%. Secondo Quagliano, una parte importante della responsabilità dell’attuale crisi del mercato dell’auto europeo va ricercata nella politica della Ue: “Ha imposto pesanti investimenti all’industria automobilistica dell’area. In presenza di uno scarso interesse da parte del pubblico per l’auto elettrica, ha determinato la necessità per gli Stati di sostenerne la domanda con incentivi di rilevante entità. A ciò si aggiunge che in questa situazione si sono create le condizioni per una forte penetrazione nel mercato dell’Unione di auto elettriche cinesi”. 

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Questione dazi sull’import automotive

Il rimedio considerato dall’Unione Europea per contenere questa penetrazione è l’aumento dei dazi all’importazione di auto cinesi. Pechino risponde con dazi per le importazioni in Cina di auto europee di media ed alta gamma. Se una situazione di questo tipo si verificasse l’industria dell’auto europea, che sta cercando di compensare le perdite accumulate per la transizione all’elettrico con l’esportazione di vetture di media ed alta gamma, sarebbe fortemente penalizzata. È la tempesta perfetta sull’auto europea.

Il Caos in Ue 

In chiusura, l’Unrae (Case estere), attraverso le parole del direttore generale Andrea Cardinali: “Auspichiamo che, una volta insediati gli organi competenti, si possa rapidamente fare chiarezza sugli indirizzi e le politiche ambientali Ue. Questi condizionano le strategie industriali e gli investimenti delle Case auto. Oggi più che mai, operatori e clienti necessitano di certezze per orientarsi in una transizione estremamente complessa”.

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