Denuncia del Financial Times sulla guerra commerciale Ue-Cina. Arrivano indiscrezioni sui propositi della Commissione europea per contrastare il Dragone nello sviluppo delle tecnologie delle auto elettriche. L’Unione europea ricatta gli orientali sulle auto elettriche: Bruxelles ha intenzione di obbligare le aziende del Dragone a trasferire brevetti e proprietà intellettuali alle imprese europee. In questo caso, l’ex Celeste Impero avrebbe aiuti comunitari. Insomma, il Vecchio Continente è affamato delle tecnologie automotive cinesi: il Regno di Mezzo ha divorato l’Europa in questo settore, e ora qui si tenta di recuperare disperatamente in qualche maniera.
Nuovi criteri
Così, l’Ue vuole definire nuovi criteri per l’erogazione dei fondi che saranno assegnati a dicembre 2024. C’è un bando da un miliardo di euro per lo sviluppo e la produzione di batterie. Come ottenere i soldi? I cinesi dovranno avere fabbriche in Europa e condividere il loro know-how tecnologico. Viene in mente la denuncia di Pechino delle settimane scorse: il naso Ue messo troppo in profondità nei segreti industriali cinesi.
Ue come la Cina
Paradosso: l’Ue accusa la Cina di dare troppi aiuti alla Case auto cinesi. Pechino, per autorizzare l’ingresso sul mercato nazionale, obbliga le aziende estere a condividere le loro proprietà intellettuali. E le loro competenze. Adesso Bruxelles fa la stessa cosa secondo la testata britannica. Perché? La Commissione intende proteggere l’industria del blocco comunitario (soggetta a normative ambientali più severe) dalla concorrenza di prodotti a basso costo cinesi: spendono meno e inquinano di più. Pertanto, l’Ue sarebbe dalla parte del giusto: tutto legittimato. La Cina sarebbe dalla parte del torto.
L’Ue segue Trump
Per il Financial Times, pesano le idee del presidente degli Stati Uniti eletto, Donald Trump. Che alza barriere contro beni e investimenti cinesi. Bruxelles “sente” la pressione del tycoon e si adegua. Così, se Pechino vuole abbandonare gli States e puntare l’Europa, sarebbe spacciata: zero sbocchi.
Occhio alla reazione della Cina
Nel mondo oscuro del commercio internazionale, sarebbe questa la transizione elettrica (condita alla decarbonizzazione) di Bruxelles. L’Europa sostiene che la Cina stia inondando il suo mercato di veicoli elettrici economici, destabilizzando la sua industria automobilistica. Grazie a enormi sussidi statali che mantengono bassi artificialmente i prezzi delle auto elettriche cinesi. Soluzione: prima gli extra dazi auto elettriche Made in China esportate verso di noi; poi i segreti industriali sulla tecnologia orientale.
La sinistra green Ue (dietro la spinta della Germania, ora nei guai fino al collo) s’è messa da sola nei pasticci. Coi dazi, sta facendo imbestialire la Cina. Con questa storia dei brevetti, peggiorerebbe le cose. Pechino protesta con veemenza contro l’indagine anti-sovvenzioni Ue, etichettandola come protezionismo. E ha in mente ritorsioni anti Europa, con dazi su liquori, carne di maiale. Oltre alle tasse sulle auto premium tedesche.