Il direttore esecutivo della potente lobby Transport & Environment William Todts attacca le Case auto europee sui dazi auto del 25% imposti da Trump. La base di partenza è “una delle tante ossessioni” di The Donald: “gli americani acquistano più auto dall’Europa che viceversa. Per punire i costruttori europei”, il tycoon ha ora deciso di imporre tariffe. “Dopo aver appena perso milioni di vendite di auto in Cina a causa della loro scarsa offerta di veicoli elettrici, ora sono sulla difensiva in un altro grande mercato”, dice Todts delle società europee.
Cosa dice William Todts (T&E) dei dirigenti dell’auto europei
“Nei dialoghi sull’auto con Ursula von der Leyen, i dirigenti avevano due priorità. Innanzitutto, smantellare gli standard sulle emissioni di CO2 delle auto del 2025 e del 2035. Von der Leyen ha dato ai ragazzi dell’auto più o meno quello che volevano nel 2025, concedendo altri due anni per conformarsi alla norma. La lotta è iniziata per il 2035”. Così si esprime Todts: “Von der Leyen gave the car guys more or less what they wanted on 2025”. E così noi traduciamo “car guys”: ragazzi dell’auto.
In realtà, sulle multe è tutto bloccato: non c’è proprio nulla, in quanto Commissione, Consiglio e Parlamento devono ancora discutere – quando non si sa – l’emendamento.
Seconda richiesta delle Case all’UE
La seconda richiesta dell’industria è stata che l’UE facesse un passo indietro nelle sue controversie commerciali con Cina e Stati Uniti, prosegue l’esponente di T&E. “Le Case automobilistiche tedesche si sono fortemente opposte all’indagine tariffaria dell’UE sui sussidi cinesi per i veicoli elettrici. Alcune stanno ora facendo causa alla Commissione, forse cercando di impressionare il governo cinese con il loro zelo. Faranno causa anche a Donald Trump per impressionare l’UE?”. Probabilmente no, la sua risposta dopo la domanda retorica con risposta negativa implicita. “Invece la lobby dell’auto sta esortando la Commissione a ‘fare un accordo’”, prosegue Todts. In sostanza il messaggio è: “‘Dategli semplicemente quello che vuole’ così possiamo continuare a spedire auto in tutto il mondo”.
Per ora, nessuna replica delle Case
Al momento, nessuna replica delle Case o dei dirigenti a Todts di T&E. Se arrivasse qualche, la ospiteremmo qui.

I dazi di Trump
Il pensiero di Trump sulle tariffe sembra duplice, sostiene l’Executive Director di T&E. “Crede che i dazi costringeranno a delocalizzare la produzione di auto. È arrabbiato perché gli europei ‘non prendono le auto [americane]’, ovvero è frustrato dal fatto che le auto statunitensi non vendano bene in Europa. C’è una buona ragione per questo. In genere non rispettano le norme UE in materia di sicurezza e ambiente”. Nelle ultime settimane, i funzionari della Commissione – svela Todts – avrebbe sondato l’idea di abbandonare gli standard UE e considerare i veicoli statunitensi, con le loro prestazioni di sicurezza e ambientali inferiori, equivalenti a quelli UE.
Macchine mostruose
“Ciò è scioccante. Come ha potuto l’esecutivo UE seriamente considerare di aprire le porte ai pick-up RAM e F150 e ai SUV mostruosi come la Cadillac Escalade o la Chevrolet Silverado? Con frontali dei veicoli così alti e smussati, non sorprende che le morti di pedoni sulle strade negli Stati Uniti siano aumentate dell’83% dal 2009”. A dire di Todts, Trump starebbe distruggendo le deboli regole in vigore e chiudendo le agenzie federali che hanno la capacità di verificare se le aziende autocertificate americane rispettino le norme.
Putin “nemico dell’Europa” e Trump “gangster”: così dice Todts
La risposta dei leader dell’UE a Trump è stata fin troppo smorzata, evidenzia Todts. “Il presidente degli Stati Uniti è in combutta con il nemico dell’Europa, Vladimir Putin, umilia il suo popolo più coraggioso, l’Ucraina, e fa preda di Canada e Groenlandia come un gangster. Muove guerra a giudici, istruzione, giornalisti, climatologia e società civile. La risposta non può essere ‘dare al tizio ciò che vuole’. L’Europa deve riconoscere che i suoi interessi non sempre coincidono con quelli delle Case automobilistiche multinazionali”.
Contro i SUV a benzina
Inoltre, la chiosa direttore esecutivo di Transport & Environment, gli europei hanno rifiutato altri prodotti statunitensi (come il pollo lavato con cloro), e così dovrebbero fare con le “auto killer“. Infine, esorta a lasciare che Trump costruisca un muro per proteggere i costosi SUV che consumano benzina. Nel frattempo, Europa e Cina “possono competere e collaborare nella corsa per veicoli completamente elettrici, definiti dal software e automatizzati“.